Scienza

Un supervulcano sotto i ghiacci dell’Antartide

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Scoperto un vulcano attivo sotto i ghiacci dell’Antartide occidentale, una sua eruzione non dovrebbe emergere a cielo aperto, ma potrebbe influenzare i movimenti dei ghiacci che lo circondano.

I segnali sismici di una presenza vulcanica attiva sono stati individuati da un gruppo di ricercatori statunitensi guidati dall’Università di Washington e pubblicati su Nature Geoscience. Analizzando i dati sismici relativi agli ultimi anni della regione occidentale del continente antartico i ricercatori hanno scoperto la firma di un vulcano attivo sotto i ghiacci. Si tratta di due sciami sismici avvenuti nel 2010 e nel 2011, con magnitudo compresa tra lo 0.8 e il 2.1, originati a una profondità di circa 55 chilometri. Le scosse mostrano le tipiche caratteristiche di quelli prodotti dal movimento della crosta a causa di vulcani attivi e che in alcuni casi precedo le eruzioni.

Analizzando gli strati di ghiaccio dell’area con radar i ricercatori hanno inoltre individuato nella stessa regione le ceneri, a 1.400 metri di profondità, depositatesi a seguito di un’eruzione avvenuta circa 8 mila anni fa. Nonostante si conosca già da tempo l’esistenza di vulcani al di sotto dello spesso manto di ghiaccio al Polo Sud, si tratta della prima prova dell’esistenza di vulcani ancora attivi. Eventuali eruzioni, spiegano i ricercatori, molto difficilmente sarebbero in grado di bucare i quasi 2 chilometri di ghiaccio soprastante ma potrebbero comunque modificare le dinamiche di scioglimento. «Potrebbe potenzialmente - ha spiegato John Behrendt, uno degli autori - lubrificare il letto della calotta, aiutare il ghiaccio sovrastante a scorrere, e facilitare l’evoluzione dei flussi di ghiaccio. Processi che potrebbero portare ad accelerare la perdita di massa di ghiaccio in Antartide occidentale. I geologi sono al lavoro per svelare i misteri del supervulcano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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