Scienza

Nobel per la Fisica, le scoperte che hanno esteso il cosmo

Assegnati agli scienziati che hanno indagato le epoche più remote dell'universo e scoperto il primo pianeta fuori dal Sistema solare
Il pianeta 51 Pegasi b, primo pianeta scoperto al di fuori del nostro Sistema Solare
Il pianeta 51 Pegasi b, primo pianeta scoperto al di fuori del nostro Sistema Solare
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È cominciata mezzo secolo fa la rivoluzione che ha permesso di ricostruire l'evoluzione dell'universo e James Peebles, premiato con il Nobel per la Fisica 2019, è stato uno di protagonisti di quella che è considerata l'epoca d'oro della cosmologia.

Il suo libro «Cosmologia fisica» proponeva nel 1971 una nuova conoscenza del cosmo non più basata su modelli astratti, ma sulla fisica e sui dati, spingendo una nuova generazione di studiosi a eseguire misure e ad andare a caccia di dati. Lo stesso Peebles aveva lavorato su quella sorta di eco del Big Bang che era il fondo di radiazione cosmica considerandola, come molti sui colleghi, una vera miniera di informazioni capace di dare risposte sull'età e il destino dell'universo.

Era riuscito in questo modo a risalire alle epoche più antiche dell'universo e a ricostruire gli effetti della radiazione cosmica sulla materia e l'energia. In questo modo aveva previsto la quantità di energia e di materia contenute nell'universo, dimostrando che la materia visibile lo occupa per il 5%, mentre il 95% è occupato da materia oscura e da energia oscura.

Risale invece al 6 ottobre 1995 l'altra scoperta da Nobel: quella del primo pianeta esterno al Sistema Solare da parte di Michel Mayor e Didier Queloz, entrambi dell'Università di Ginevra. Il pianeta, chiamato 51 Pegasi b, ruota intorno a una stella simile al nostro Sole ed è un gigante gassoso simile a Giove. Alla luce delle conoscenze degli anni '90, la sua esistenza era considerata impossibile: nessun astronomo avrebbe mai detto che un simile gigante potesse trovarsi tanti vicino al suo sole. La tecnica che aveva permesso di scoprilo era quella della velocità radiale, che misura l'effetto esercitato dalla gravità del pianeta sulla stella. Successivamente il metodo è stato raffinato e reso sempre più efficiente e ha permesso di scoprire moltissimi dei 4.000 pianeti alieni finora noti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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