Nobel per la Fisica 2024 a Hopfield e Hinton per le reti neurali
Il Nobel per la Fisica 2024 è stato assegnato a John Hopfield (statunitense) e Geoffrey E. Hinton (britannico naturalizzato canadese), che hanno aperto la strada alla realizzazione delle reti neurali e gettato le basi per l'apprendimento delle macchine e l'AI.
«L’apprendimento dei computer è da tempo importante per la scienza, perché permette di analizzare enormi quantità di dati. Hopfield e Hinton hanno usato gli strumenti della fisica per porre le basi dello sviluppo attuale dell’apprendimento automatico. La capacità di imparare in modo autonomo da parte dei computer, basata sulle reti neurali artificiali, oggi sta rivoluzionando la scienza, l’ingegneria e la vita quotidiana» è la motivazione del Premio.
Il commento dei fisici di UniCatt Brescia
«I premi Nobel per la fisica appena assegnati – spiega il prof. Claudio Giannetti – sono un esempio paradigmatico di come modelli fondamentali, nati per spiegare proprietà fisiche di sistemi complessi, possano trasformarsi in strumenti utili per tecnologie molto diverse. La rete di Hopfield è alla base dei più moderni sistemi di reti neurali che permettono di riprodurre gli schemi di ragionamento e apprendimento del cervello umano. Questa rete rappresenta l’interazione reciproca tra tantissime unità fondamentali, i neuroni, che permette di immagazzinare e ottimizzare l’informazione. I modelli di reti neurali non sono altro che casi particolari di modelli introdotti in fisica per spiegare i cosiddetti vetri di spin, sistemi magnetici in cui ogni piccolo magnete interagisce con tutti gli altri e il cui studio ha portato al recente premio Nobel all’italiano Giorgio Parisi. Ancora una volta la sinergia tra la fisica e le altre scienze si rivela fondamentale per affrontare sfide affascinanti. L’iniziale applicazione alla correzione e classificazione di immagini, che è valsa il premio Nobel 2024 ai due ricercatori, ha aperto la strada allo sviluppo delle tecniche di intelligenza artificiale che stanno rivoluzionando molti ambiti del nostro sapere e delle nostre tecnologie».
«Questo processo di ibridizzazione di metodologie proprie della fisica con altre discipline vale anche in senso inverso – aggiunge il prof. Fausto Borgonovi. Oggi tecniche di intelligenza artificiale vengono utilizzate in campi propri della fisica, come la scienza dei materiali, la fisica della alte energie, o la ricerca di esopianeti».
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