Nel cuore della Terra i resti del pianeta che originò la Luna
Nel cuore del nostro Pianeta c'è una massa più densa: potrebbe essere ciò che resta del piccolo pianeta Theia, di dimensioni simili a Marte, il cui impatto con la Terra ha dato origine alla Luna circa 4,5 miliardi di anni fa.
È quanto emerge dallo studio presentato alla Lunar and Planetary Science Conference 2021 dai ricercatori dell'Università di Stato americana dell'Arizona, coordinati da Qian Yuan, e in corso di pubblicazione sulla rivista Geophysical Research Letters.
La nuova ipotesi è basata su simulazioni al computer che hanno ricostruito la Terra di circa 4,5 miliardi di anni fa. Le simulazioni suggeriscono che «almeno alcune parti del mantello di Theia - precisano gli autori - si sono conservate nel mantello terrestre, in particolare in due strati di roccia grandi come continenti a ridosso del nucleo, simili a enormi cuffie». Gli esperti le chiamano large low-shear velocity provinces (Llsvps). Queste due aree si trovano al di sotto dell'Africa occidentale e dell'Oceano Pacifico. La teoria dell'impatto gigante con Theia è stata proposta per la prima volta nel 1975 da William Hartmann e Donald Davis.
In base ai modelli attuali, Theia colpì la Terra, allo stato fuso perché non ancora raffreddatasi dopo la formazione del Sistema Solare, con un angolo di circa 45 gradi e a una velocità di circa 14.400 chilometri orari, distruggendosi e proiettando nello spazio sia i suoi frammenti che una parte del mantello terrestre. Un processo, concludono gli esperti, «che ha profondamente condizionato l'evoluzione della Terra».
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