Scienza

Lo studio delle mappe degli uccelli migratori

Il conte Piero Catturich Ducco ha trasformato una vecchia passione venatoria in attuale ricerca scientifica
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È la storia di una passione nata in periodo anteguerra. Prima per caccia, poi per il gusto scientifico di «tenere d'occhio» la natura studiando le rotte e il passaggio degli uccelli migratori.

Nel libro mastro del conte Piero Catturich Ducco ci sono pagine che parlano di territorio e ambiente, che registrano fedelmente di catture, abbondanza o meno delle specie e condizioni meteo.

Per lunghi anni la passione è stata venatoria, più di recente - e non solo perché è la legge ad imporlo - Pietro Catturich ha fatto del roccolo elemento essenziale di studio e passione. Con la collaborazione di un esperto e cultore della materia, Mario Caffi, Piero Catturich Ducco, nome notissimo nella nostra provincia sia per le antiche origini di famiglia sia per la produzione vitivinicola in quel di Camignone, ogni anno pubblica un resoconto di studio, il «Brogilus», sull'osservazione scientifica realizzata nei roccoli.
Che la passione per la ricerca ornitologica sia immensa lo dimostra il fatto che, per raggiungere un accurato livello di rilevazione, Piero Catturich abbia rinunciato a 9 ettari vitati per realizzare due moderni impianti. Chi vive in Franciacorta sa perfettamente che è stata una scelta di rinuncia ad un buon fatturato. Ma questo non importa, l'essenziale - come racconta lo stesso protagonista di questa impresa - è la passione per lo studio e i risultati. La valenza scientifica di quanto si sta oggi realizzando a Camignone - ovvero la cattura temporanea con tutte le cautele del caso dei volatili che, dopo le misurazioni (il peso, in particolare), vengono inanellati e rimessi in libertà - non si discute.
II roccolo è stato attivato nel 1943, su una vecchia costruzione del 1800, con una sospensione causa guerra, poi ripristinato nel 1949, quando venivano catturati uccelli per l'alimentazione e uso venatorio.

Tuttora funzionante, negli ultimi tre anni il roccolo (a dir la verità gli impianti ora sono due) è stato trasformato per lo studio scientifico degli uccelli. Uno degli scopi principali è quello di monitorare la migrazione autunnale-primaverile nei vigneti della Franciacorta, zona dove la tipologia delle culture a vigneto ha creato un «micro-ambiente» del tutto particolare. Le specie studiate in modo più approfondito sono il Prispolone (Anthus trivialis), Pispola (Anthus pratensis), il Tordo Bottaccio (Turdus philomelos), l'Ortolano (Emberiza hortuland) e la Balia nera (Ficedula hypoleuca). La massa dei dati raccolti - si spiega nella «carta programmatica della ricerca di Camignone» - sarà base per analizzare compiutamente i dati delle catture degli ultimi 50 anni di queste specie e per confrontare le date di migrazione e le densità. Tutto questo sarà messo in relazione con i cambiamenti agricoli avvenuti nell'area, trasformata da agro-pastorale a sede di coltivazioni intensive. È per questo che Piero Catturich Ducco spende tutto il suo tempo libero in questa che è molto più di una passione: è la creazione di un patrimonio di dati dal valore inestimabile.
Claudio Venturelli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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