Il rover Perseverance è arrivato su Marte
Il rover Perseverance della Nasa è arrivato su Marte. Il rover ha toccato il suolo ed è pronto ad aprire una nuova pagina dell'esplorazione spaziale. La missione è infatti destinata a cercare tracce di vita passata e a raccogliere i primi campioni del suolo marziano che nel 2031 saranno portati sulla Terra da una staffetta di missioni nella quale l'Italia ha un ruolo importante.
A cercarla sarà anche un piccolo gruppo di ricerca italiano, dell'Osservatorio di Arcetri dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). La missione che ha portato Perseverance su Marte è Mars 2020, lanciata il 30 giugno 2020 e gestita dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. La sonda ha percorso quasi 3,9 milioni di chilometri in poco più sette mesi ed è stata la terza a raggiungere Marte nell'arco di dieci giorni, dopo la missione Hope degli Emirati Arabi e la Tianwen-1 della Cina.
Delle tre missioni è stata però la prima a rilasciare un rover sul suolo marziano, considerando che l'altra missione programmata per farlo, la Tianwen-1, lo farà solo in maggio. Per due anni il rover setaccerà il suolo per raccogliere i primi campioni destinati a essere portati sulla Terra. La missione Mars 2020 segna infatti l'avvio del programma Mars Sample Return (Msr), di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l'Italia contribuisce con la sua agenzia spaziale, l'Asi, e con l'industria, con il gruppo Leonardo. I campioni raccolti da Perseverance saranno inseriti in contenitori e depositati in luoghi precisi; il recupero è affidato alla missione prevista nel 2026 e nel 2031 un'altra missione dovrà portarli a Terra.
È il quinto rover che l'agenzia spaziale americana invia sul pianeta rosso e che ha superato con successo i sette minuti di terrore che alle 21,55 italiane lo hanno porteranno sul suolo marziano in quella che la Nasa definisce la manovra più precisa di sempre per raggiungere il suolo marziano.
Il primo problema è la temperatura altissima, fino a 1.300 gradi, che il veicolo raggiunge 80 secondi dopo l'ingresso nell'atmosfera. A proteggerlo c'è una sorta di scudo termico che contribuirà a rallentare la velocità del veicolo portandola a circa 1.600 chilometri orari.
A 240 secondi dall'ingresso in orbita è stato dispiegato il paracadute dal diametro di 21,5 metri, che rallenta ulteriormente la corsa a poco più di 1,5 chilometri orari; il veicolo è a 11 chilometri dalla superficie marziana. A 20 secondi dall'apertura del paracadute lo scudo termico si separa dal rover e quest'ultimo attiva radar e telecamere per rilevare le caratteristiche del suolo. A quel punto il veicolo si libera del paracadute e attiverà i retrorazzi per rallentare ancora a 2,7 chilometri orari quando sarà a 2,1 chilometri dalla superficie. A 20 metri dal suolo e a 12 secondi dall'atterraggio lo stadio per la discesa al quale il rover è stato ancorato per tutto il tempo si separa e lascia scendere Perseverance molto lentamente, ancorata a quattro cavi lunghi 6,4 metri ciascuno; nel frattempo il rover mette le sue ruote in posizione per toccare il suolo. Non appena i sensori comunicheranno che l'atterraggio è avvenuto, Perseverance taglierà i cavi per sganciarsi dal modulo di discesa e sarà completamente autonoma.
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