Scienza

Huawei lancia Ai Ascend 910, il chip più potente al mondo

Intelligenza artificiale, il colosso cinese dell'hi-tech ha presentato ufficialmente il nuovo processore
Il logo del colosso cinese hi-tech Huawei - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il logo del colosso cinese hi-tech Huawei - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Huawei è di parola e, dopo averlo annunciato un anno fa, alza l'asticella dell'intelligenza artificiale con il processore Ai Ascend 910, il più potente di sempre, in grado di effettuare operazioni «Fp16» fino a 256 TeraFlop, e la piattaforma MindSpore. Entrambi sono stati presentati stamane al quartier generale di Shenzhen dal vicepresidente e amministratore delegato Eric Xu. Il manager - nel suo turno di guardia nella veste di Ad, incarico che viene ricoperto a rotazione da tre dirigenti - ha illustrato i «grandi progressi compiuti» da allora, sottolineando che «tutto procede secondo i piani».

Piani che escludono un collegamento diretto tra intelligenza artificiale e 5G, la tecnologia di rete bandita negli Usa per motivi di sicurezza. «Avevamo promesso un intero portafoglio di prodotti Ai (artificial intelligence, ndr) - ha detto Xu - e oggi presentiamo l'Ascend 910 con la piattaforma MindSpore». Tra le caratteristiche del nuovo superprocessore c'è una capacità di calcolo Int8 che sale fino a 512 TeraOps, in cambio di un consumo inferiore alle attese, pari a 310 watt contro i 350 previsti.

«Ascend - ha spiegato Xu - ha prestazioni molto migliori di quelle che ci aspettavamo e senza dubbio ha una potenza di calcolo superiore a qualsiasi altro processore al mondo». Si tratta però di un primo passo, perché il colosso di Shenzhen «continuerà a investire nei processori Ai per offrire una potenza di calcolo sempre maggiore, sempre più accessibile e adattabile, in grado di soddisfare un'ampia gamma di settori dello "edge computing"», ossia le diverse soluzioni informatiche disponibili per gli utenti finali, come l'Internet delle Cose, la guida autonoma e i servizi robotizzati nelle città. 

Xu ha poi sottolineato il grado di sicurezza della nuova tecnologia, messa al bando negli Usa lo scorso 16 maggio. Proprio la piattaforma MindSpore, secondo il manager, «garantisce la privacy dell'utente perché tratta senza interferenze solo informazioni e dati che sono già stati processati». «I dati utilizzati dall'utente privato - ha spiegato - possono essere protetti anche in un ambiente multipiattaforma». Ma è solo l'inizio, in quanto Xu prevede ulteriori novità sono per il Huawei Connect 2019 in programma tra il 18 e il 20 settembre a Shanghai. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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