Scienza

Gli effetti speciali di Avatar il reality camera system in 3D

È un sistema di ripresa che utilizza due cineprese digitali ad alta definizione affiancate.
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Pandora è il satellite di un gigantesco pianeta gassoso, molto simile alla Terra per dimensioni e per le forme di vita che lo popolano. Siamo nel 2.154 e la compagnia interplanetaria terrestre Rda muove alla conquista di Pandora, attirata dalle ricchezze minerarie e da un minerale che potrebbe risolvere i gravissimi problemi energetici che affliggono il nostro pianeta.

Pandora è un mondo primordiale, ricoperto da foreste pluviali e abitato da creature senzienti chiamate Na'Vi, alte tre metri e ricoperte da pelle blu striata. Ma l'aria del satellite non può essere respirata dagli umani così gli scienziati della Rda hanno sviluppato geneticamente un essere ibrido, denominato "avatar". Il resto lo lasciamo allo spettacolo.

Il ritorno del kolossal

Benvenuti nel mondo di "Avatar", il colossal degli anni Duemila, per costi e effetti speciali, progetto cinematografico ideato dal regista James Cameron, padre del kolossal "Titanic". Nelle sale cinematografiche italiane dal 15 gennaio, Avatar ha catturato i cinefili di tutto il mondo con l'universo fantascientifico creato con l'ausilio delle tecnologie più avanzate nel campo del cinema in 3D.

Costato 237 milioni di dollari e prodotto dalla 20Th Century Fox, Avatar si è avvalso della frontiera più avanzata della grafica computerizzata. La tecnica della "motion picture" utilizzata da Cameron accomuna personaggi di celluloide come l'Incredibile Hulk, Gollum del "Signore degli Anelli" e "King Kong".

L'innovativa tecnica di animazione digitale permette di rendere reali i movimenti di personaggi virtuali. Le movenze di persone in carne e ossa oppure di animali vengono catturate grazie a speciali sensori posizionati in corrispondenza delle articolazioni o delle fasce muscolari e riprodotte nel mondo virtuale. La grafica virtuale di Avatar deve molto al motion picture che, nell'era del digitale, trasporta la realtà sul grande schermo. "Avatar è un film fantascientifico molto ambizioso - ha dichiarato Cameron -. È una storia futuristica ambientata su un pianeta tra duecento anni. È un'avventura "vecchio stile" nella giungla, abbinata alla sensibilità ambientale. Per realizzare il film ho dovuto ricreare un'intera cultura aliena e un linguaggio. Ho creato personaggi fotorealistici, utilizzando la tecnologia della performance capture. Gli attori hanno interpretato i loro personaggi e noi li abbiamo animati".

Altri registi, come Robert Zemeckis, hanno utilizzato la "performance capture", tecnica inizialmente sviluppata per la realizzazione di videogame di ambientazione sportiva, nei suoi film di animazione. La costruzione dei personaggi animati è fondata appunto sulle performance di attori in carne e ossa, che recitano sotto gli occhi di speciali telecamere collegate a computer.

Una cinepresa molto particolare

Per creare la magia del cinema tridimensionale, che consente agli spettatori in sala di entrare nel mondo virtuale messo in scena dal regista, Cameron si è affidato al Reality Camera System. Si tratta di un sistema di ripresa che utilizza due cineprese digitali ad alta definizione affiancate. Le due telecamere riprendono contemporaneamente la stessa immagine, ma con prospettive leggermente diverse in modo da simulare la visione umana.

"Noi vediamo abitualmente in 3D - ha spiegato Cameron - perciò con i film in 2D viviamo un'esperienza artificiale e non autentica. Con le pellicole in 3D è come se lo schermo non esistesse e non si frapponesse fra gli spettatori e i personaggi. Gli spettatori guardano la realtà riprodotta sullo schermo come se fossero affacciati alla finestra. Il Reality Camera System è in grado di imitare la visione umana". L'universo di "Avatar" è composto per il 60% da elementi virtuali realizzati al computer e per il restante 40% da ingredienti ricreati con la tecnica della "live action".

Alcune sequenze del film sono state girate a Los Angeles e in Nuova Zelanda. Cameron ha addirittura contattato il noto linguista Paul Frommer per creare ex novo la lingua artificiale parlata dalla civiltà aliena che vive su Pandora.

La svolta con Jurassic Park

Le pellicole in 3D danno l'illusione della profondità agli spettatori che al cinema devono indossare speciali occhialini per tuffarsi nell'universo tridimensionale durante la visione del film. Oggi i film realizzati in 3D stanno vivendo un vero e proprio boom grazie allo sviluppo delle immagini generate al computer. Questa tecnica, nota come Computer generated imagery, è usata per creare effetti speciali al cinema, in televisione e in spot pubblicitari. Le immagini create al computer sono perfette, ad esempio, per le scene di massa o per ricreare paesaggi di mondi fantascientifici.

Nel 1993, il film Jurassic Park ha rivoluzionato l'industria cinematografica integrando i giganteschi dinosauri riprodotti con la Computer Generated Imagery in scene d'azione dal vivo. L'anno seguente, la stessa tecnica è stat usata per creare gli effetti del film Forrest Gump.

Paola Gregorio

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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