Etologia. La «liuto» che ha sbagliato strada

Spiaggiata nel litorale di Realmonte una enorme tartaruga «Liuto» (Dermochelys coriacea) che non riusciva a riprendere il mare. Si tratta di un esemplare di tartaruga marina coriacea, la specie più grande al mondo e molto rara da avvistare nelle acque del Mediterraneo.
Dopo aver dato comunicazione alla Ripartizione faunistico venatoria di Agrigento, il personale del Cts si è recato sul luogo per provvedere al recupero. Sul posto sono intervenuti anche la polizia locale, i carabinieri e il sindaco, oltre ad un nutrito gruppo di operai che hanno dato una mano per recuperare il gigantesco animale.
I veterinari stanno valutando lo stato di salute dell'animale che pesa circa 200 kg. Al momento del ritrovamento, Rossella - come è stata battezzata, prendendo spunto dal luogo in cui è stata rinvenuta, il lido Rossello - presentava alcune escoriazioni superficiali e sintomi di stordimento, ma occorrerà attendere i risultati delle analisi per stabilire una diagnosi più precisa e, se non presenterà problemi nel corso dei prossimi giorni, verrà restituita al mare.
La tartaruga «liuto» è una specie protetta: ne è vietata la vendita. È un'animale cosmopolita e, tra le tartarughe marine è quella che può spingersi alle latitudini più estreme, fino alle acque subpolari; è presente anche nel Mar Mediterraneo sebbene non vi si riproduca. Una caratteristica che la differenzia dalle altre tartarughe marine è che la liuto ha un carapace «cuoioso» che al tatto appare molle, da cui deriva il nome inglese leatherback. La colonia riproduttiva più importante al mondo si trova in Guyana Francese.
Nidifica tutto l'anno fino ad un massimo di 10 volte a stagione, (mediamente 7). È stato registrato che ad ogni deposizione rilascia 50-100 uova, che restano in incubazione per almeno 60/70 giorni.
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