Scienza

Chimica, Premio Nobel a due donne per il taglia-incolla del Dna

Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna sono le prime donne a condividere il riconoscimento in ambito scientifico
Le ricercatrici premio Nobel per la Chimica Jennifer A. Doudna (a sinistra) e Emmanuelle Charpentier (a destra) - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Le ricercatrici premio Nobel per la Chimica Jennifer A. Doudna (a sinistra) e Emmanuelle Charpentier (a destra) - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Il Nobel per la Chimica ha premiato quest'anno Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna, le due ricercatrici che hanno messo a punto la tecnica che taglia-incolla il Dna che permette di riscrivere il codice della vita.

Per la prima volta nella storia dei Nobel dedicati alla scienza, due donne dividono il premio più ambito dai ricercatori di tutto il mondo. Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna dividono quest'anno il Nobel per la Chimica, che dalla sua istituzione, nel 1901, è stato assegnato finora a cinque donne.

Le due scienziate hanno messo a punto le forbici genetiche che permettono di modificare il Dna e che finora hanno aperto la via a molte terapie un tempo impossibili.

Emmanuelle Charpentier, biochimica francese, 52 anni, è nata a Juvisy-sur-Orge, ha completato gli studi presso l'Istituto Pasteur e attualmente lavora in Germania, a Berlino, dove dirige l'Istituto Max Planck Unit per le Scienze dei patogeni. 

Jennifer A. Doudna, chimica americana, 56 anni, è nata nel 1964 a Washington e, dopo gli studi all'Università di Harvard, si è trasferita nell'Università della California a Berkeley, dove lavora attualmente.

Le donne possono lasciare un segno importante nella scienza ed è importante che lo sappiano le ragazze che vogliono lavorare nella ricerca: lo ha detto Emmanuelle Charpentier, vincitrice del Nobel per la Chimica 2020 con Jennifer Doudna per avere messo a punto la tecnica della Crispr.

«Spero che questo riconoscimento sia un messaggio positivo per le ragazze che vorrebbero seguire la strada della ricerca», ha detto Charpentier in collegamento con la sede dell'Accademia svedese delle Scienze a Stoccolma. La speranza, ha aggiunto, è che questo Nobel «dimostri alle più giovani che le donne possono avere un impatto attraverso le ricerche che svolgono».

L'altroieri, invece, è stato assegnato l'altroieri a tre uomini il Nobel per la Medicina, considerati gli scopritori del virus dell'Epatite C.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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