Scienza

Architettura ipogea, l'uomo vivrà nel sottosuolo

Si pensa ad ampliare la teoria a nuovi spazi non solo da destinare alle infrastrutture.
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Sfruttare il sottosuolo delle città per nuove soluzioni abitative è una nuova tendenza urbanistica. Attingendo dalle tradizioni che hanno portato l'uomo del passato a escogitare soluzioni sotterranee per difendersi da agenti esterni insidiosi (clima inospitale o invasioni di animali o uomini), recupera antiche idee per realizzare architetture dotate di una valenza nuova. Soluzioni che possano risolvere i problemi legati all'affollamento delle città e liberare spazi superficiali per il verde pubblico.

Così nel passato

Le grotte naturali sono state la prima forma di rifugio dell'uomo. Pare addirittura che senza questi rifugi sicuri le popolazioni delle regioni europee non sarebbero sopravvissute all'ultima glaciazione. Più tardi dall'impiego di spazi naturali si è passati a delle vere e proprie costruzioni ipogee.

Un esempio celebre sono le catacombe, utilizzate dai primi cristiani per difendersi dalle persecuzioni, oppure i cosiddetti Sassi di Matera: abitazioni costruite in cavità scavate nel tufo. Lo sfruttamento dello spazio sotterraneo non è stata un'esperienza solo italiana, dove sotto il suolo di ogni città storica (Roma, Firenze, Torino, ma anche Brescia, Trieste o Trento, per citarne solo alcune) sono presenti cunicoli, magazzini e passaggi. A diverse latitudini del Pianeta le popolazioni hanno escogitato questa "architettura della talpa" per costruite alloggi, delle vere e proprie tane sicure. Nel neolitico nella regione cinese della Valle del Fiume Giallo vennero costruiti interi villaggi con abitazioni a pianta circolare poste alla profondità di circa tre metri. Intorno al 1200 le popolazioni indiane di Mesa Verde, in Colorado, vivevano in case incassate nella roccia che assicuravano protezione da animali feroci e da razzie e che garantivano un riparo dal sole cocente dell'estate e dalle intemperie invernali.

I villaggi sotterranei

Esistono ancora oggi popolazioni che basandosi sulla cultura costruttiva tradizionale, realizzano villaggi ipogei. Tra gli altri, gli abitanti di Matmata, nel deserto tunisino, e quelli dell'insediamento di Gharyan, nei pressi di Tripoli, per proteggersi dalle temperature torride e dal vento costruiscono insediamenti sotterranei con abitazioni ipogee scavate nell'argilla. I vani delle abitazioni si affacciano tutti su un cortile centrale a pozzo, a cielo aperto. Alle abitazioni, corredate da locali magazzino (granai) si accede da tunnel che si affacciano sulla superficie.

Le esperienze abitative ipogee del passato sono, sempre più spesso, la base per studiare e realizzare progetti architettonici nuovi, in grado di soddisfare le esigenze di un mondo sempre più affollato. L'isolamento naturale fornito dal terreno aiuta a risparmiare l'energia impiegata per la climatizzazione e a ridurre l'inquinamento da rumore, oltre che a sopportare meglio le condizioni climatiche. Uno dei più imponenti progetti ipogei realizzati nel mondo è la "ville souterraine" di Montreal, in Canada. Un'area che comprende più di 30 km di percorsi pedonali, una decina di stazioni della metropolitana, più di 1.600 negozi e poi banche, teatri, palestre, cinema, alberghi e uffici. Un'opera avviata negli anni '60 e tuttora in crescita. È un'area molto gradita ai cittadini che, soprattutto nei mesi invernali, trovano in questo villaggio sotterraneo una protezione dal rigido clima invernale (che a Montreal raggiunge i 30° sotto lo zero) e un ambiente senza traffico veicolare. L'esperienza canadese non è tuttavia unica. Molte città americane sono dotate di quartieri underground, presenti anche a Mosca e in alcune capitali europee (tra le altre, Londra e Parigi).

Infrastrutture nascoste

Lo sfruttamento del sottosuolo per alcune funzionalità indispensabili per le grandi città, permette un uso più razionale degli spazi aperti e un miglioramento delle condizioni ambientali e dell'estetica degli agglomerati urbani.

Alcune soluzioni ipogee sono ormai entrate nella nostra quotidianità. Basti pensare alla metropolitana che, come i tunnel stradali e le gallerie, alleggerisce il traffico delle grandi città e rende più veloci gli spostamenti. Sono da tempo una realtà anche gli spazi nel sottosuolo, utilizzati come caveau o magazzini. A Stoccolma, in Svezia, gli Archivi della biblioteca nazionale sono attrezzati con due locali-magazzino sotterranei, scavati nella roccia, dove viene conservata la maggior parte delle opere della collezione.

Sotto il centro di Stoccolma si snoda anche un tunnel adibito all'immagazzinamento dell'acqua. È in grado di stivare più di 3mila metri cubi di acqua piovana, riducendo il rischio di inondazioni o allagamenti della città durante le forti piogge. A Helsinki, invece, nel sottosuolo è stato costruito un impianto di trattamento delle acque nere a basso impatto ambientale. Nello spazio superficiale lasciato libero dall'impianto di depurazione è stato possibile realizzare un intero quartiere residenziale dotato di ampi spazi dedicati al verde pubblico. Ovviamente per costruire nel sottosuolo bisogna dotarsi di impianti molto affidabili e sicuri.

Maria Cristina Ricossa

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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