Aeronautica. Sukhoi Superjet 100 Modello russo con un cuore italiano

Un nuovo attore è entrato, da protagonista, nel settore del trasporto regionale aeronautico: il Sukhoi Superjet 100, Ssj 100.
Sfatiamo subito il mito dell'inferiorità qualitativa dei prodotti russi, in quanto il Ssj 100 è una macchina prodotta in Russia, ma con i più avanzati standard occidentali.
Il mercato regionale è sufficientemente snobbato dai grandi costruttori, se si esclude l'A318 di Airbus, impegnati in altri progetti e fino ad oggi ha visto, quale leader di settore, la brasiliana Embraer, con la gamma di bireattori della serie E-jets, con capacità da 35 a 135 passeggeri. La casa sud americana riconosce nel Ssj 100, di cui tra poco vedremo quanta parte d'Italia vi sia nel progetto, un serio concorrente ed i dati ne sono la conferma. Si tratta del jet regionale di nuova generazione più avanzato ed ecologico presente sul mercato, ha una configurazione standard di 98 posti, di cui 12 in prima classe, mentre i due motori SaM146 lo possono spingere ad una velocità di crociera pari a 0.81 Mach a 40mila piedi, circa13mila metri.
Decolla a pieno carico in 1.731 metri di pista nella versione basic, estesi a 2.052 nella Lr, Long range, che porta il raggio d'azione dai 3.048 ai 4.578 km. La macchina è costruita nei tre impianti di Sukhoi: a Novosibirsk (Napo), a Voronezh (Vaso), dove vengono prodotti tutti i materiali compositi della struttura ed a Komsomolsk-on-Amur (KnAAPO), dove il velivolo è assemblato e deliberato, dopo i test di volo e di accettazione.
Ciò che rende «pericolosa» per i concorrenti occidentali questo aereo è la joint venture con Alenia Aeronautica e con il fatto che tutti i suoi componenti provengono da fornitori occidentali. Solo per citarne alcuni: avionica Thales, totale controllo fly-by-wire Liebherr, carrelli Messier Dowty, sistema si pressurizzazione ed aereazione interna B/E Aerospace, pneumatici e freni Goodrich, gestione del carburante Intertechnique, Zodiac. I due SaM146 sono frutto della progettazione francese di Snecma. L'Italia partecipa nella costruzione con il 25% più una azione di Scac, Sukhoi civil aircraft company, mentre è responsabile, con il 51%, di SuperJet International, il 49% è di Sukhoi Holding, dell'attività di marketing, vendita, personalizzazione, consegna nei mercati d'Europa, Nord e Sud America, Africa, Giappone ed Oceania. Il prezzo base stimato in 25 milioni di dollari - una decina in meno del prezzo della concorrenza - ne decreta il successo.
Franco Armocida
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