Scienza

50 anni fa l'Apollo 10 apriva la rotta verso la Luna

Allora fu detta la frase: «Oh Charlie! Abbiamo appena visto la Terra sorgere ed è stato magnifico!»
Apollo 10 - © www.giornaledibrescia.it
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Cinquant'anni fa la prova generale per il primo sbarco sulla Luna: il 18 maggio 1969 partiva l'Apollo 10, la missione che ha aperto la strada all'Apollo 11 appena due mesi dopo. Protagonisti dell'impresa furono gli astronauti Thomas Stafford, John Young ed Eugene Cernan, tutti veterani del programma Gemini della Nasa che portarono il modulo lunare, soprannominato Snoopy, fino a 15,6 chilometri dalla superficie lunare.

Un anniversario che la Nasa celebra guardando al futuro, preparandosi a riportare l'uomo sulla Luna entro il 2024. A tal fine ha appena selezionato le 11 aziende che svilupperanno il prototipo del futuro lander che farà atterrare di nuovo un equipaggio sulla superficie lunare nell'ambito del programma Artemis. Il programma porta infatti il nome della dea greca della Luna, sorella di Apollo, per creare una sorta di filo rosso con le missioni di 50 anni fa. Lanciata dalla base dell'Air Force di Cape Canaveral, che allora si chiamava Cape Kennedy, Apollo 10 è stata la quarta missione con equipaggio nel programma spaziale Apollo della Nasa, e la seconda (dopo Apollo 8) che è entrata nell'orbita lunare.

È stata una vera e propria prova generale finalizzata a testare tutti i componenti e le procedure, in vista del primo atterraggio sulla Luna, con l'ordine di avvicinarsi alla superficie con il modulo lunare ma senza atterrare. Non sapremo mai se per l'equipaggio quello è stato un fardello o meno, ma secondo il New York Times è stato un pò come se la regina Isabella di Castiglia avesse inviato una nave verso ovest nel 1491 e chiesto ai marinai di trovare nuove terre senza scendere dalla nave, perché il prossimo equipaggio avrebbe dovuto farlo nel 1492. La prova fu impeccabile. Mentre il comandante Young rimase nel modulo di comando soprannominato Charlie Brown, Stafford e Cernan, che erano a bordo di Snoopy, si staccarono per dirigersi sulle pianure vulcaniche del Mare della Tranquillità. I due astronauti portarono il lander a 15,6 chilometri dalla superficie, abbastanza vicino per testare il radar di atterraggio perché quella era l'altezza in cui il veicolo, due mesi dopo, avrebbe acceso i motori per cominciare la fase finale di discesa. Mentre trasmetteva le informazioni a Young, a bordo di Charlie Brown, Cernan lo chiamò e egli disse «Oh Charlie! Abbiamo appena visto la Terra sorgere ed è stato magnifico!».

La vista del paesaggio lunare da quell'altezza, segnato da crateri da impatto, sorprese l'equipaggio. Le trascrizioni delle loro conversazioni rivelano che non ebbero molto tempo libero per ammirarlo, data l'intensa concentrazione necessaria per pilotare il modulo lunare. Tuttavia, ad un certo punto Stafford osservò: «Sembra che ci stiamo avvicinando così tanto che tutto ciò che dobbiamo fare è solo mettere giù il gancio di arresto e siamo lì», riferendosi al gancio che permette l'arresto degli aerei sul ponte di volo di una portaerei. Cernan era altrettanto emozionato e a un certo punto esclamò, «Siamo vicini, piccola!».

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