Oggi si ricorda il beato Enrico da Bolzano

Si festeggiano anche: sant' Itamaro, vescovo; la beata Amata di Bologna; san Maurino di Colonia, abate
Il beato Enrico da Bolzano
Il beato Enrico da Bolzano
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Il beato Enrico da Bolzano nasce intorno al 1250. Di umile condizione, analfabeta, lavora come taglialegna e uomo di fatica. Per motivi non noti, si trasferisce nel trevigiano con la famiglia. Subisce la perdita della moglie e dell’unico figlio. Dopo la loro morte, è ospitato in una piccola stanza che gli è offerta da un notaio di Treviso.

Lo stile di vita, di assoluto rigore penitenziale, lo rende una figura stimata da molti. Enrico ogni giorno visita tutte le chiese della città, partecipa a più Messe, dorme su un giaciglio di pietra, passa lunghe ore in preghiera. Vive di elemosine, che divide con poveri come lui. Muore in odore di santità nel 1315. Secondo la tradizione, il decesso è accompagnato dai rintocchi delle campane di tutte le chiese di Treviso, che prendono a suonare da sole.

I funerali, a cui si presentano migliaia di fedeli, sono scanditi da eventi miracolosi. A lungo la sua tomba è meta di pellegrinaggi. Una apposita commissione vescovile documenterà 346 miracoli attribuiti alla sua intercessione, verificati ascoltando testimoni oculari: tra costoro figura anche Pier Domenico di Baone, suo futuro biografo e in seguito vescovo di Treviso. Il nome Enrico, di derivazione tedesca, significa «possente in patria».

Si festeggiano anche: sant' Itamaro, vescovo; la beata Amata di Bologna; san Maurino di Colonia, abate.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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