Oggi si festeggia san Lorenzo
San Lorenzo, la cui memoria è legata al fenomeno delle stelle cadenti, è figura dai contorni storici poco definiti. Nasce a Huesca, in Spagna: studia a Saragozza e qui è prima alunno e poi amico del futuro papa Sisto II. I due si recano insieme a Roma. Nel 257 l’amico è eletto pontefice e vuole Lorenzo diacono; tra i compiti del giovane, l’amministrazione delle offerte dei fedeli e l’affiancamento del papa durante la celebrazione dei riti.
I due sono martirizzati rispettivamente il 6 e il 10 agosto 258, durante le persecuzioni anticristiane volute dall’imperatore Valeriano. La «notte di san Lorenzo» è associata al fenomeno delle cosiddette «stelle cadenti», tipiche di questa porzione d’estate: secondo la tradizione, ricordano i carboni ardenti su cui Lorenzo sarebbe stato bruciato vivo. Le scie luminose che solcano il cielo in queste nottate non sono in realtà astri che precipitano, ma meteore dello sciame delle Perseidi. Il racconto del terribile martirio di Lorenzo tramite lo strumento della graticola è probabilmente frutto di una tradizione popolare, incorporata e veicolata dall’iconografia: a parere di molti storici, la persecuzione di Valeriano prevedeva la condanna a morte per decapitazione.
Si ricordano anche: santi Ireneo ed Aurelio, martiri; il beato Lazzaro Tiersot; sant’ Erico (Erik) IV, Re di Danimarca, martire.
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