Trapianti, nel 2019 quasi 4mila vite salvate

La crescita è dell'2,4%. Un cittadino su 3 però si oppone a donazione e Italia ancora divisa
Sala operatoria - © www.giornaledibrescia.it
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Con 3.813 trapianti effettuati nel 2019 e altrettante vite salvate, il 2019 ha visto un aumento del +2,4% di interventi. Numeri che lo rendono il secondo miglior anno di sempre per volumi di attività, dopo il 2017, e le liste d'attesa continuano a ridursi.

Ma aumentano anche i no alle donazioni da parte dei familiari e l'Italia è ancora divisa. Un cittadino su tre, infatti, dichiara di opporsi all'espianto di organi. Sono queste le due facce del report annuale del Centro nazionale trapianti (Cnt), presentato al Ministero della salute. Il numero maggiore di trapianti complessivi nel 2019 ha riguardato il rene (2.137, +0,6%) seguito dal fegato (1.302, +4,5%), mentre l'aumento maggiore in termini percentuali ha riguardato il polmone (+6,3%, 153 trapianti in totale) e il cuore (+5,2%, 245 interventi).

Grazie a questa crescita, continuano a calare le liste d'attesa: i pazienti che attendono un trapianto sono 8.615, la maggior parte dei quali la gran parte aspetta un rene. Complessivamente sono state però 863 le opposizioni alla donazione rilevati nelle rianimazioni, espresse dai familiari del paziente deceduto, in aumento dell'1,4% e corrispondenti a un mancato trapianto di ben 122 persone. «Il dato delle donazioni, come in passato, conferma forti differenze tra Nord al Sud del Paese», ha sottolineato il direttore del (Cnt) Massimo Cardillo, «a fronte di una media nazionale di 23 donatori per milione di popolazione, si va dai 50 donatori della Toscana agli 8 della Sicilia».

Per quanto riguarda l'attività dei centri, Torino si conferma in testa alla classifica nazionale con 360 trapianti; seguono Padova (335) e Bologna (256). Grazie al sistema di registrazione collegato alla carta d'identità elettronica, infine, crescono ancora le dichiarazioni di volontà alla donazione espresse in vita dai cittadini. Nel solo 2019 le dichiarazioni registrate nei 6.361 Comuni in cui è attivo il servizio, con un aumento del 23% rispetto al 2018. E a fine febbraio 2020 è stata superata quota 7,3 milioni.

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