Tornano le arance della salute per sostenere la ricerca di Airc sul cancro

Da sabato 28 gennaio parte la raccolta fondi nelle piazze italiane. A Brescia finanziati 10 progetto con 1,2 milioni di euro
Le Arance della Salute tornano nelle piazze di tutta Italia (foto d'archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Le Arance della Salute tornano nelle piazze di tutta Italia (foto d'archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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L’impegno di ciascuno è determinante per cambiare il corso della storia. Può essere declinato su più fronti: nell’adottare corretti stili di vita, nei quali l’alimentazione gioca un ruolo di primo piano; nello spendere del tempo come volontari ad informare e a sostenere le attività di Fondazione Airc; nel supportare le migliaia di ricercatori che, grazie ai progetti di ricerca finanziati da Airc, ogni giorno rendono il cancro una malattia sempre più guaribile.

Partiamo dai ricercatori. In occasione delle «Arance della Salute», primo appuntamento di sensibilizzazione e raccolta fondi dell’anno di Fondazione Airc con appuntamento sabato 28 gennaio in corso Zanardelli davanti a Feltrinelli e in piazzetta Sant’Alessandro (tutte le piazze di Brescia e provincia dove trovare i volontari che distribuiscono le arance, miele e marmellata sono elencate su qui), sono stati illustrati i finanziamenti per il 2023.

Oltre 48milioni di euro per il sostegno di 295 progetti di ricerca e 51 borse di studio e oltre 21 milioni per l’Istituto Firc di Oncologia molecolare di Milano. In particolare, per Brescia sono stati finanziati dieci progetti per un totale di 1,2 milioni di euro a ricercatori dell’Ospedale Civile, della Poliambulanza e dell’Università Statale. Risultati raggiunti anche grazie alle iniziative del Comitato Lombardia Fondazione Airc presieduto da Esmeralda Rettagliata Gnutti.

Il ruolo dell'alimentazione

Torniamo al cibo. I risultati di un numero crescente di studi stanno dimostrando l’importanza di una sana alimentazione nella prevenzione del cancro. Non è facile fare calcoli precisi, ma l’American Institute for Cancer Research ha calcolato che le abitudini alimentari malsane sono responsabili di circa tre tumori su dieci. In alcuni casi, ciò dipende dalla presenza in determinati alimenti di sostanze che favoriscono lo sviluppo della malattia. Dunque, che la dieta possa incidere sul rischio di ammalarsi di cancro è ormai un dato noto. Non è tuttavia possibile stimare un rischio individuale sulla base del proprio regime alimentare. Le evidenze epidemiologiche non possono, infatti, essere tradotte in raccomandazioni sui livelli di assunzione dei nutrienti per i singoli individui, anche perché sul rischio oncologico incidono contemporaneamente più fattori.

«Come consiglio generale, si può però dire che una dieta di tipo mediterraneo o comunque con una notevole quantità di vegetali rappresenta il modello di alimentazione ideale per la prevenzione dei tumori - spiegano i ricercatori di Fondazione Airc -. Ed è tanto più efficace quanto più precoce è la sua adozione. Fermo restando che non è mai troppo tardi per modificare le proprie abitudini».

Il progetto per le scuole

Prevenzione, educazione e informazione sono termini che non dovrebbero essere disgiunti, quando si parla di cancro. Per questo venerdì 27 e sabato 28 gennaio le arance entrano anche in moltissime scuole bresciane con il progetto «Cancro, io ti boccio», coinvolgendo bambini, ragazzi, insegnanti e genitori, impegnati per un giorno come volontari nell’ambito dei progetti educativi di Airc (info su: scuola.airc.it/cancro io ti boccio.asp). Con una promessa, partendo dal decalogo della salute che leggete a lato: scegliere una buona abitudine da adottare per dieci giorni, chiedendo alla propria community di fare il tifo con una donazione ad Airc (info su arancedellasalute.it).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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