Premio al merito 2024, Luigino Massari e Alessandro Turra esempi di coraggio e altruismo
Si è svolta questa mattina la 23esima assemblea annuale provinciale dell’Ail, che è stata anche l’occasione per celebrare Luigino Massari e il dottor Alessandro Turra con il Premio al merito 2024. Alla giornata ha voluto partecipare anche il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada, che nel luglio del 2022 si sottopose ad un trapianto di midollo osseo.
«Il 2023 è stato un anno importante per i nostri ammalati perché hanno ricevuto in dono il nuovo e moderno reparto di Ematologia adulti - sottolinea il presidente dell’associazione Giuseppe Navoni nell'apertura della mattinata -. Ci siamo poi concentrati sulla progettazione di un nuovo intervento che permetterà di seguire dal punto di vista sia psicologico che nutrizionale i pazienti dimessi dall’Ematologia e dall’Oncologia. Il progetto Angelo Solidale si svilupperà e sarà realizzato nel 2024: la nuova struttura ospiterà anche un emporio solidale ed alcuni uffici».
I premi a Luigino Massari e Alessanro Turra
Il premio al merito nella lotta contro le leucemie, linfomi e mieloma ha legato l’inizio dell’attività dei trapianti alla storia recente dell’ematologia bresciana. L’8 marzo 1984 Luigino Massari fu la prima persona a ricevere un trapianto di midollo osseo al Civile: all’epoca non esisteva un reparto di Rianimazione ematologica in città e fu quindi trasportato a Pesaro, dove mori il 16 maggio. Un primo passo per comprendere più affondo la malattia e il trapianto. «Mio padre si affidò a chi gli aveva dato una possibilità: credo che sia anche grazie a questo suo contributo che oggi si possa parlare di un nuovo reparto di ematologia. La morte non ha avuto l’ultima parola», così lo ricorda il figlio Vanni.
Alessandro Turra era un chirurgo specialista in Ematologia, scomparso prematuramente il 6 giugno del 2022. Altruista e generoso diventò un punto di riferimento per l’Ospedale Civile e per l’Università. «Alessandro per me è un esempio vero - racconta la dottoressa Caterina Cristinelli, che da studentessa lo conobbe in reparto nel 2016 e adesso è ematologa al Greater Paris University Hospital -. Mi ha insegnato come comunicare con i pazienti che hanno un cancro e soprattutto che sono persone e non malati. Era attento a tutto e le visite con lui finivano sempre tardi: Alessandro è e sarà con me nella mia professione. Ora anche i miei ambulatori durano più del previsto: questa è la più grande eredità che mi ha lasciato».
I titoli dei premi sono evocativi: «Coraggio e speranza» per Luigino Massari e «Umanità e professionalità» per il dottor Alessandro Turra.
Le parole dei Vescovo
E a questi concetti si rifà il vescovo Tremolada: «Proseguo il solco tracciato dalle testimonianze precedenti - evidenzia -. Dobbiamo essere riconoscenti a chi con coraggio ha deciso di fare un passo utile per il futuro e per tutti noi; non dobbiamo dimenticarci poi di chi ci prende in braccio, non solo per mano, nei momenti più difficili della nostra vita».
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