Pertosse, come si manifesta e come prevenirla

Malattia infettiva molto contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis, la pertosse può presentarsi, nei neonati, in forme molto gravi ed essere addirittura mortale, come accaduto alle due bimbe decedute a Bergamo.
Diffusa in tutto il mondo, la pertosse è diventata poco frequente nei Paesi in cui è stata introdotta la vaccinazione nell'infanzia. Il reale impatto nella popolazione è «probabilmente sottostimato negli adolescenti e nei giovani adulti a causa del quadro clinico atipico che si presenta in questi soggetti e dello scarso ricorso alla conferma di laboratorio», si legge sul portale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Il contagio avviene attraverso goccioline di saliva diffuse nell'aria quando il malato tossisce; il periodo di incubazione è di circa 10 giorni e la malattia è altamente contagiosa soprattutto nel periodo iniziale. Gli antibiotici possono ridurre il periodo di infettività a circa 5 giorni.
La malattia si manifesta all'inizio con una tosse lieve, accompagnata da febbre e secrezioni nasali: la fase catarrale dura da 1 a 2 settimane. Progressivamente la tosse diventa parossistica e questa fase convulsiva può durare più di 2 mesi e causare anche casi di apnea, cianosi e vomito. La terapia consiste di antibiotici per abbreviare la durata della malattia. Per alleviare i sintomi, vengono prescritti anche antitussivi, sedativi.
Nei bambini piccoli le complicazioni più gravi sono sovrainfezioni batteriche che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche come le encefaliti. I colpi di tosse possono anche provocare delle emorragie sottocongiuntivali e nel naso. Il vaccino è obbligatorio per i nuovi nati (incluso nell'esavalente) e raccomandato a donne in gravidanza per proteggere il nascituro nei primi mesi di vita. L'immunità declina col tempo e i richiami andrebbero fatti ogni 10 anni.
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