Onco Hair, parrucche naturali per le donne in chemioterapia

Anita Loriana Ronchi
A Brescia 30 donne avranno a disposizione protesi tricologiche gratuite. Il progetto è reso possibile grazie al sostegno di Fondazione della Comunità bresciana
Onco Hair 2 arriva a Brescia
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Anche i capelli possono trasformare la vita. Sicuramente, possono fornire un supporto psicologico importante alle donne che vanno incontro alla chemioterapia per sconfiggere il cancro al seno. Presupposto da cui ha preso il via «Onco Hair», studio attuato al Policlinico di Milano e che ora con la denominazione «Onco Hair 2» arriva anche a Brescia, dove trenta donne, individuate in base a criteri medico-terapeutici specifici, avranno a disposizione gratuitamente altrettante protesi tricologiche Cnc (Capelli naturali a contatto), che sono molto di più di una tradizionale parrucca.

L’obiettivo

Il progetto è reso possibile grazie al sostegno di Fondazione della Comunità bresciana (circa 75mila euro) con i propri donatori e alla collaborazione di CrLab di Zola Predosa (Bologna), all’interno dei cui laboratori il device è totalmente realizzato, mentre l’associazione Komen Italia ha il compito di farne dono alle pazienti nell’ambito delle tre strutture Fondazione Poliambulanza, Asst Spedali Civili e Asst Garda.

«Oggi - ha detto al Pirellino l’assessore regionale Simona Tironi, che ha fortemente voluto l’iniziativa sin da quando era vicepresidente della Commissione Sanità -, è una grande vittoria e un punto di partenza. L’impianto tricologico Onco Hair rappresenta una svolta per quelle persone che devono essere supportate non solo con strumenti clinici, ma anche da un punto di vista psicologico. Stiamo lavorando - ha annunciato l’assessore Tironi - per rendere accessibile il dispositivo a più donne possibili su tutto il territorio regionale, includendo anche i bambini e modificando la nomenclatura dei presìdi medici con sgravio fiscale destinato ad arrivare quasi al 70%».

Convinta, fin dall’inizio, è stata l’adesione di Fondazione della comunità bresciana: «Abbiamo deciso di promuovere questo progetto - ha sottolineato il presidente Mario Mistretta - per supportare anche chi ha meno forza economica in una battaglia così importante».

Miglioramenti

In effetti, l’Istituto nazionale tumori di Milano ha misurato in 10 punti di miglioramento sulla scala Bis (scala dell’immagine corporea) l’impatto positivo per le pazienti con recidiva di carcinoma mammario e alopecia recidivante, che utilizzano questo sistema al posto della parrucca. Si tratta, spiega Angelo D’Andrea, ceo di CrLab, di un unicum mondiale, creato «utilizzando capelli naturali e vergini, inseriti a mano uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto, con processo interamente certificato». «Per noi operatori - osserva Alessandra Huscher, presidente Komen Italia comitato Lombardia e responsabile breast unit Fondazione Poliambulanza - è importantissimo avere la possibilità di valutare i benefici di un ulteriore dispositivo disponibile per supportare le nostre pazienti in un percorso così complesso, all’interno di uno studio scientifico, che garantisca metodo di lavoro e qualità dei risultati».

Alla tavola rotonda sono intervenute anche Rebecca Pedersini e Edda Simoncini, per l’Asst Spedali Civili ed Anna Rizzi, dell’Asst Garda. Infine, la testimonianza diretta e toccante di chi ha indossato il sistema protesico CrLab nel corso della propria personale battaglia. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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