Oggi a Obiettivo Salute si parla di cesareo dolce

In Fondazione Poliambulanza arriva il percorso del cosiddetto «cesareo dolce». L’approccio «dolce» ha l’obiettivo di ridurre l’enfasi sull’intervento chirurgico e di dare spazio all’esperienza della madre, del neonato e dell’intera famiglia, coniugando i loro bisogni con la tutela della sicurezza e della salute. Fino ad oggi sono una cinquantina le donne che hanno fatto il parto cesareo dolce, alcune di loro porteranno la propria testimonianza questa sera alle 20.30 su Telettuto a Obiettivo Salute.
Con loro anche l’equipe medica che ha iniziato questo nuovo percorso dove l’obiettivo è quello di ridurre la medicalizzazione della procedura: Roberto Zanini, responsabile dell’Uo semplice di Ostetricia, Giuseppe Paterlini, Uo di terapia intensiva neonatale, Antonella Di Maio, anestesista della terapia del dolore, Paola Rossa, ostetrica referente sala parto con la collega Greta Bettelli. Si tratta di un’efficace strategia che consente di proteggere, tra le altre cose, il delicato processo di «colonizzazione madre-figlio» promuovendo e sostenendo tutti i comportamenti innati ed istintivi di attaccamento parentale. Subito dopo la sua nascita, infatti, il piccolo non viene portato altrove, al contrario, resta dal primo istante con la sua mamma senza che venga immediatamente reciso il cordone ombelicale realizzando il contatto pelle-pelle con lei. Inoltre, se le condizioni lo consentono, gli viene permesso di attaccarsi spontaneamente al seno. Una piccola, grande rivoluzione riservata, almeno per ora, a tutti gli interventi di taglio cesareo programmato.
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