Leggere online solo notizie tristi ci sta rendendo più ansiosi
Una grande quantità di notizie negative online, lette tutte di un fiato in una sessione di collegamento. Che alla fine lasciano più nervosi, tristi e sconfortati di prima. Il 2020 e il 2021 ancora in corso sono anche gli anni non solo dell'infodemia ma anche del «doomscrolling»: così si definisce sempre più sui social network e sui media, tanto da finire come voce sui dizionari americani, una tendenza relativamente nuova che con la pandemia si è molto accentuata, quella cioè di leggere ossessivamente notizie (nel caso del Covid spesso drammatiche e tristi).
Complice anche il fatto che le distrazioni a causa dell'emergenza sanitaria sono ridotte, incollati agli schermi non sembriamo avere niente di meglio da fare che lasciarci andare alla tristezza. Questo può avere, inevitabilmente, dei risvolti negativi sul benessere mentale ma, con alcune strategie e «facendo pace» con il fatto che viviamo in tempi di incertezza, uscire da quello che è un vero e proprio tunnel negativo si può.
Parola di Bethany Teachman, professoressa di psicologia dell'Università della Virginia ed esperta nella gestione dell'ansia. «Non c'è niente di sbagliato - spiega l'esperta - nel cercare di essere informati, ma quando una persona trascorre ore e ore a leggere storie negative, questo può dare un senso esagerato di minaccia e aumentare le sensazioni di pericolo e vulnerabilità».
«Abbiamo enormi domande senza risposta in quasi tutte le sfere critiche della vita - aggiunge - con queste incognite arriva un naturale desiderio di risolvere l'incertezza, quindi cerchiamo informazioni. C'è un lato sano nella ricerca, che ci aiuta a sapere quali precauzioni prendere durante questo periodo. E poi anche un lato malsano, che può lasciarci costantemente tesi e preoccupati anche di perdere l'informazione più importante, che ci manterrà al sicuro e ci darà le risposte che desideriamo. Ovviamente, non esistono un'informazione, una notizia o un post su Facebook magici. Al contrario, dobbiamo imparare a tollerare l'incertezza».
Chi è più predisposto a questo comportamento? Per Teachman si può dedurre da altre ricerche «che le persone che sono vulnerabili all'ansia avranno una probabilità particolare di cadere in questo circolo vizioso. Questo perché l'ansia è associata a un'attitudine a prestare maggiore attenzione alle informazioni negative». Per contrastare l'eccesso di ansia e preoccupazione generato da questo comportamento, si deve innanzitutto uscire «allo scoperto», tracciando il tempo trascorso online e le ripercussioni sull'umore, il sonno e i livelli di ansia. Poi limitarsi, scegliendo magari di trascorrere non più di mezz'ora online dopo la scuola o il lavoro, o di ridurre in alcuni momenti specifici, come la sera, nei quali navigare sul web potrebbe incidere negativamente sul sonno.
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