Dall’Italia al Brasile fino all’Africa: l’impegno di Medicus Mundi ha raggiunto 330mila persone

Paola Gregorio
Presentato il bilancio sociale 2023 della ong che si occupa di cooperazione socio-sanitaria internazionale. Ottavio di Stefano nuovo presidente
La presentazione del bilancio sociale di Medicus Mundi - © www.giornaledibrescia.it
La presentazione del bilancio sociale di Medicus Mundi - © www.giornaledibrescia.it
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L’attività è concentrata in quello che viene chiamato «L'ultimo miglio della salute», ovvero in Burkina Faso, Mozambico, Kenya, Burundi. D’altronde Medicus Mundi, la ong fondata nel 1968 a Brescia e che sta portando avanti il percorso per diventare ente del terzo settore, si occupa proprio di cooperazione socio-sanitaria internazionale. In concreto assicurare gratuitamente a tutti, specie agli ultimi in Paesi in cui la fame, le emergenze climatiche, la corruzione politica, le guerre e la distribuzione iniqua delle risorse sono drammatica quotidianità - ma opera anche in Italia - la tutela della salute.

Il bilancio sociale 2023 parla di 18 progetti realizzati in sei Paesi, inclusa l’Italia (c’è anche il Brasile) raggiungendo più di 328 mila persone. Il nuovo presidente, da pochi giorni, è Ottavio Di Stefano, che presiede anche l’Ordine dei Medici di Brescia. Succede a Gianpiero Carosi, presidente per dodici anni.

«Il 2023 è stato un anno difficile per la situazione nazionale e internazionale e il taglio della spesa pubblica, con dirottamento di fondi verso gli armamenti.Tuttavia in parallelo abbiamo raccolto i frutti di progetti messi in campo negli anni precedenti, soprattutto in Africa» spiega il past president.

Quattro le linee di azione: la lotta alla malnutrizione infantile e alle malattie infettive; la salute comunitaria, per l’accesso ai servizi di salute di base nelle comunità, l’accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico sanitari. Fondamentale poi la formazione degli operatori socio-sanitari e del personale locale, sia nei teatri di intervento che in Italia.

Di Stefano, sottolinea: «Il servizio sanitario globalmente inteso si è sviluppato come universale, equanimo e solidale. La finalità è curare tutti, soprattutto gli ultimi che hanno diritto alla tutela della salute. E questo è lo spirito di Medicus Mundi». Il direttore, Massimo Chiappa, conclude: «Il bilancio si chiude positivamente. Riusciamo a ridurre al massimo le spese gestionali, dedicando calle missioni il 92% delle risorse».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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