Cos’è il vaiolo delle scimmie e perché se ne sta parlando

Il 14 agosto l’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria internazionale per la Mpox. Registrato in Svezia un caso con la nuova variante Clade1 del virus
Il vaiolo delle scimmie è tornato un'emergenza per l'Oms - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Il vaiolo delle scimmie è tornato un'emergenza per l'Oms - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Il vaiolo delle scimmie, per il quale l'Oms ha dichiarato lo scorso 14 agosto l'emergenza sanitaria internazionale, è detto anche Mpox ed è un poxvirus (monkeypox virus, mpxv) simile allo scomparso virus del vaiolo umano, che infetta le scimmie. Il primo caso di trasmissione umana è stato segnalato nel 1970.

Solo nel mese di giugno sono stati 567 i contagi nel continente africano con una pericolosa crescita di casi fra i bambini, anche neonati. Il numero di casi segnalati finora quest'anno ha già superato il totale dell'anno scorso, con oltre 14mila casi e 524 decessi.

I casi fuori dall’Africa

In Svezia il 15 agosto è stato registrato il primo caso fuori dall’Africa della variante Clade1, considerata quella attualmente più pericolosa. «Situazione seria, ma non serve allarmarsi – ha dichiarato Jakob Forssmed, ministro svedese della salute –: Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia. È una malattia conosciuta. Ci sono vaccini e abbiamo vaccini in magazzino».

Anche in Pakistan è stato registrato un caso di vaiolo delle scimmie fuori dall'Africa - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Anche in Pakistan è stato registrato un caso di vaiolo delle scimmie fuori dall'Africa - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Oggi, 16 agosto, anche il Pakistan ha registrato il suo primo caso. Il tampone è stato inviato per l'esame genico ad un laboratorio specializzato per stabilire di quale ceppo di mpxv si tratti.

In Italia

Negli ultimi due mesi in Italia, emerge dall'ultimo bollettino del ministero della Salute, si sono verificati 9 nuovi casi: 2 in Friuli Venezia Giulia, uno in Lombardia e 6 in Veneto. A partire da maggio 2022, quando in Italia è stato riscontrato il primo caso di infezione, nel nostro Paese sono stati confermati 1.056 contagi, 262 dei quali collegati a viaggi all'estero. Quasi la metà dei casi (441) sono stati registrati in Lombardia. Seguono il Lazio (169) e l'Emilia Romagna (97).

L’unico caso registrato in provincia a Brescia, che comunque riguardava un’altra variante rispetto alla nuova Clade1, risale a dicembre 2023.

Il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus - Foto Ansa/Epa/Salvatoe Di Nolfi © www.giornaledibrescia.it
Il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus - Foto Ansa/Epa/Salvatoe Di Nolfi © www.giornaledibrescia.it

Come avvenuto nel resto del mondo, la grande maggioranza dei contagi (1.040) ha riguardato persone di sesso maschile. È 37 anni l'età mediana, con un range che va dai 14 ai 71 anni.

I sintomi

I sintomi, riferiscono i siti istituzionali sanitari, includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e dolore ai linfonodi, seguiti successivamente dalla comparsa di pustole cutanee sul volto e in seguito generalizzate. La malattia è conosciuta come vaiolo delle scimmie ma è scientificamente definita Mpox, anche per evitare lo stigma di questa definizione. I casi attualmente descritti in Italia non sono stati gravi ma hanno necessitato di monitoraggio clinico.

Come si trasmette

La trasmissione avviene per contatto diretto con fluidi corporei, come sangue, goccioline respiratorie, saliva, secrezioni genitali, essudato di lesioni cutanee e crosta. La diffusione maggiore sembra avvenire in caso di rapporti sessuali tra maschi.

Per il vaiolo delle scimmie esiste un vaccino - Fotyo Ansa/Epa/Etienne Laurent © www.giornaledibrescia.it
Per il vaiolo delle scimmie esiste un vaccino - Fotyo Ansa/Epa/Etienne Laurent © www.giornaledibrescia.it

La diagnosi di vaiolo delle scimmie umano è prevalentemente clinica, in base alla valutazione dei sintomi. La diagnosi va confermata da altri esami, come il rilevamento del dna virale specifico mediante la proteina C reattiva (Pcr). Il quadro clinico dell'mpxv umano - dopo un periodo di incubazione da 7 a 17 giorni - inizia con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e linfoadenopatia, seguiti successivamente da eruzioni cutanee ben circoscritte ma diffuse su tutto il corpo, con un tipico esordio centrifugo, che evolvono in fasi successive: maculare, papulare, vescicolare e pustolosa.

Un secondo periodo febbrile si verifica quando le lesioni diventano pustolose ed è spesso associato a un peggioramento delle condizioni del paziente. La vaccinazione contro il vaiolo umano offre una qualche forma di protezione, con complicanze più frequenti tra i non vaccinati (74%) rispetto ai vaccinati (39,5%).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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