Cos’è e come si trasmette il norovirus
Dal 10 aprile è in vigore un’ordinanza del sindaco di Ponte di Legno che vieta ai residenti nella frazione del Passo del Tonale di bere l’acqua dell’acquedotto dopo che sono state rilevate tracce di norovirus, un virus Rna che è uno degli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica.
Le analisi condotte dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia sono state avviate in via precauzionale, dal momento che per ora l’ipotesi più accreditata, ha spiegato il sindaco Ivan Faustinelli, è che gli episodi di gastroenterite acuta siano legati a una forma virale a trasmissione aerea.
Il comune di Ponte di Legno condurrà maggiori accertamenti, ma ecco intanto una spiegazione di cos’è il norovirus, come avviene l’infezione e che tipo di precauzioni si possono prendere.
Cos’è il norovirus
Sul sito dell’Istituto superiore di sanità viene spiegato che si tratta di un virus a singolo filamento di Rna. Rappresenta uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica ed è un «virus abbastanza comune», spiega Maria Nadia Losio del reparto Controllo alimenti dell’Istituto Zooprofilattico. «È un virus di piccole dimensioni, di cui oggi sono noti due genogruppi e numerosi genotipi. Significa quindi che una persona infetta con norovirus può infettarsi con genotipi diversi».
Come viene trasmesso
La trasmissione del norovirus è molto facile perché è un virus altamente infettivo. «Bastano 10 particelle virali per dare vita a un’infezione», dice Losio. La trasmissione avviene da persona a persona, per via oro-fecale o via aerosol, oppure tramite acqua o cibo infetti, ma anche per contatto con superfici contaminate. È molto persistente nell’ambiente, quindi è necessario che siano applicate misure sanitarie di contenimento come appunto può essere la sanificazione dell’acqua nel caso di Ponte di Legno.
Quali sono i sintomi
«Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore – spiega Losio –. Si manifesta prevalentemente con nausea e vomito, ma anche con sintomi comuni delle gastroenteriti, quindi diarrea e crampi addominali». Dopo 24-48 ore i sintomi generalmente scompaiono, ma il virus persiste nelle feci da cui viene espulso dal corpo.
Cosa si può fare per prevenire l’infezione
«Va tenuto conto che il norovirus resiste al calore fino a 70 gradi centigradi e rimane nelle feci delle persone infette per almeno 72 ore dopo la guarigione, quindi non è facilmente eliminabile – prosegue Losio –. Vanno prese tutte le misure igieniche di accorgimento tipiche di questi casi». E dunque:
- lavarsi bene le mani
- non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti
- disinfettare accuratamente materiali e superfici (dalle tovaglie e tovaglioli ai grembiuli e teli da lavoro, fino agli utensili) che possono essere entrati in contatto con una persona infetta
- utilizzare solo cibi di provenienza certificata
- eliminare le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da una persona infetta
Le tracce nell’acqua in Tonale
Non ci sono al momento sufficienti informazioni per capire a cosa sia dovuta la presenza di norovirus nelle acque dell’acquedotto in Tonale né se gli episodi di gastroenterite segnalati nelle scorse settimane siano dovute al norovirus nell’acqua.
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