Come abbronzarsi (bene) in 8 mosse
L’estate è arrivata spalancando le porte senza alcuna esitazione! I caldi raggi del sole accompagnano le nostre giornate: una breve passeggiata, tuffi in piscina per i più piccoli, un sospirato riposo al lago, al mare o in montagna. Per gli amanti della tintarella, ma non solo, si apre dunque la stagione per godere degli effetti benefici del sole a patto che l’esposizione sia accompagnata dal buonsenso!
Il sole fa bene o fa male? Un tormentone che si ripete ormai ogni anno e una risposta ci arriva dal passato. Il potere benefico del sole, infatti, era già noto a romani e greci che vi si esponevano svestiti, nei solarium delle loro ville.
L’elioterapia, la cura del sole, è stata utilizzata in passato dai medici di tutto il mondo che hanno riconosciuto il potere e l’energia di questo astro nel trattamento di numerosi disturbi. La pratica è semplice: esposizione graduale al sole - si parte da pochi minuti fino a un massimo di tre ore, sdraiati, protetti da un cappello bianco e da occhiali scuri.Durante l’estate gli orari suggeriti sono dalle 7 alle 10 e dalle 14 alle 17 ma solo in presenza di una temperatura compresa tra i 20 e i 25 gradi. Nel periodo invernale l’orario indicato è fra le 10 e le 14.
Cosa cura il sole? Esporsi ai raggi del sole dona una sensazione di immediato benessere; si attiva il nostro sistema endocrino che migliora il tono muscolare, stimola la produzione di globuli rossi e ossigena i tessuti favorendo l’eliminazione delle tossine dal corpo.
L’elioterapia permette la trasformazione della vitamina D nella sua forma attiva D3, importante per la crescita e lo sviluppo di denti e ossa, nonché per tenere alte le difese immunitarie del nostro organismo.
Il buonumore aumenta grazie alla produzione di serotonina a livello cerebrale. È consigliata a chi soffre di diabete, pressione alta, artrosi, rachitismo, malattie del sangue e patologie che interessano la cute come acne, eczemi, infezioni e micosi. Ne traggono beneficio quanti soffrono di malattie del sangue, come anemie e linfatismi, o respiratorie come bronchiti e asma.
Attenzione agli effetti collaterali. Parola d’ordine buonsenso e misura. Gli effetti secondari causati dalla scarsa attenzione ai raggi solari sono nocivi alla salute. Le radiazioni ultraviolette possono provocare eritemi, scottature e ustioni.
Esporsi eccessivamente alla luce del sole, nel corso degli anni, porta al photoaging, ovvero l’invecchiamento precoce della pelle, alla comparsa di rughe e cheratinosi. Le degenerazioni a livello del sistema epidermico possono culminare con la formazione di melanomi, i tumori della pelle.
Decalogo del buon sole. Il sole può essere un valido alleato della nostra bellezza e soprattutto un sostegno per il nostro benessere, ma dobbiamo rispettare alcune regole suggerite dagli specialisti, dermatologi e oncologi.
- L’esposizione dev’essere graduale, la pelle deve abituarsi al sole per evitare arrossamenti e fastidiosi eritemi.
- Individuare il proprio fototipo - ovvero la reattività ai raggi del sole in rapporto ad alcune caratteristiche fisiche - per scegliere la protezione più adatta al tipo pelle.
- Evitare di esporsi nelle ore centrali della giornata, dalle 12 alle 16 in estate, quando i raggi ultravioletti sono troppo intensi.
- La protezione solare va spalmata con cura prima di esporsi e applicata nuovamente ogni 2 o 3 ore; alcune parti del corpo come il viso, il collo e le spalle sono più sensibili.
- I bambini non devono mai essere esposti nelle ore più calde e schermati da alti indici di protezione, SPF 50 e 50+.
- Idratarsi bene: bere acqua in quantità, mangiare frutta e verdura e, se fa molto caldo, nebulizzarsi un po’ d’acqua di tanto in tanto.
- Cappello e occhiali sono due accessori indispensabili per contrastare i colpi di sole e proteggersi dalla luce che potrebbe danneggiare la vista.
- Non trascurare l’azione dell’ambiente circostante: la latitudine se siamo nelle zone tropicali, l’altitudine in montagna, la capacità riflettente del suolo, in particolare neve e sabbia chiara.
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