Colesterolo, scoperta la molecola per gli intolleranti alle statine
Per gli intolleranti alle statine è in arrivo una nuova promettente molecola per combattere il colesterolo, importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Si tratta dell'acido bempedoico - che sarà disponibile in Italia dalla fine di marzo - la cui efficacia è stata dimostrata dallo studio Clear Outcomes, presentato a New Orleans al congresso annuale dell'American College of Cardiology (ACC), organizzato in collaborazione con la World Heart Federation. I risultati dello studio sono pubblicati in simultanea sul New England Journal of Medicine. In pazienti intolleranti alle statine, largamente utilizzate contro l'ipercolesterolemia che solo in Italia colpisce circa 3 milioni di persone, il trattamento con acido bempedoico ha dimostrato di ridurre il tasso di eventi cardiovascolari rispetto al placebo.
Tra il dicembre 2016 e l'agosto 2019, lo studio ha arruolato più di 14.000 pazienti intolleranti alle statine, provenienti da oltre 1.200 centri distribuiti in 32 Paesi. Tutti i partecipanti avevano livelli di colesterolo LDL pari a 100 mg/dL o superiori, un precedente evento o altri fattori di rischio cardiovascolare. Coloro che hanno ricevuto l'acido bempedoico sono andati incontro a una riduzione media di circa il 20-25% dei livelli di colesterolo, contro una riduzione del 10% circa rilevata nei partecipanti sottoposti al placebo. Eventi di infarto o ictus si sono verificati nell'11,7% dei soggetti trattati con acido bempedoico e nel 13,3% di quelli che assumevano un placebo. Non è emersa invece alcuna differenza significativa tra i due gruppi in termini di mortalità.
Il meccanismo d'azione della nuova molecola è simile a quello delle statine. La differenza principale riguarda la sua attivazione che, a differenza del trattamento standard per l'ipercolesterolemia, avviene solo una volta che il farmaco ha raggiunto il fegato. Ciò fa sì che l'acido bempedoico si associ a effetti collaterali minori a livello dei muscoli, del cervello e di altri tessuti. «Le statine sono la pietra miliare della riduzione del rischio nei pazienti con colesterolo Ldl elevato - ha commentato Steven E. Nissen dell'Heart Vascular & Thoracic Institute at Cleveland Clinic, responsabile dello studio -. La maggior parte delle persone può assumere statine, ma alcune non possono. Questo è il primo studio che ha affrontato direttamente il problema delle persone intolleranti alle statine», che sono stimate in circa il 10% dei pazienti trattati a livello globale.
Il sesso femminile, l'ipotiroidismo, alte dosi di statine, l'età avanzata, l'uso di antiaritmici e l'obesità sono i principali fattori che aumentano il rischio di intolleranza. L'acido bempedoico rappresenta però oggi una «nuova importante arma - afferma all'Ansa Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic) - e lo studio presentato all'ACC è il primo effettuato sui soggetti intolleranti a valutare la sua efficacia».
Nel 90% dei casi, spiega, «l'intolleranza porta alla mialgia, ovvero forti dolori muscolari, e crampi. Negli intolleranti, l'acido bempedoico ha dimostrato di ridurre in maniera efficace il colesterolo ed i rischi cardiovascolari; in particolare, lo studio ha evidenziato una riduzione del 23% del rischio di infarto nei pazienti ad alto rischio». Ma i benefici non sono solo indirizzati a questa particolare categoria di soggetti: «Adesso abbiamo una nuova arma a disposizione di tutti - sottolinea Perrone Filardi - . Infatti, l'acido bempedoico, oltre ad essere indicato per le persone intolleranti, potrà essere affiancato efficacemente alla terapia con statine o farmaci antilipidici in tutti i pazienti che necessitano di una riduzione aggressiva dei livelli di colesterolo».
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