Colesterolo, scoperta la molecola per gli intolleranti alle statine

Servirà per contrastare il fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. L'acido bempedoico sarà disponibile in Italia da fine marzo
La struttura delle arterie umane - Foto da unsplash.com
La struttura delle arterie umane - Foto da unsplash.com
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Per gli intolleranti alle statine è in arrivo una nuova promettente molecola per combattere il colesterolo, importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Si tratta dell'acido bempedoico - che sarà disponibile in Italia dalla fine di marzo - la cui efficacia è stata dimostrata dallo studio Clear Outcomes, presentato a New Orleans al congresso annuale dell'American College of Cardiology (ACC), organizzato in collaborazione con la World Heart Federation. I risultati dello studio sono pubblicati in simultanea sul New England Journal of Medicine. In pazienti intolleranti alle statine, largamente utilizzate contro l'ipercolesterolemia che solo in Italia colpisce circa 3 milioni di persone, il trattamento con acido bempedoico ha dimostrato di ridurre il tasso di eventi cardiovascolari rispetto al placebo.

Tra il dicembre 2016 e l'agosto 2019, lo studio ha arruolato più di 14.000 pazienti intolleranti alle statine, provenienti da oltre 1.200 centri distribuiti in 32 Paesi. Tutti i partecipanti avevano livelli di colesterolo LDL pari a 100 mg/dL o superiori, un precedente evento o altri fattori di rischio cardiovascolare. Coloro che hanno ricevuto l'acido bempedoico sono andati incontro a una riduzione media di circa il 20-25% dei livelli di colesterolo, contro una riduzione del 10% circa rilevata nei partecipanti sottoposti al placebo. Eventi di infarto o ictus si sono verificati nell'11,7% dei soggetti trattati con acido bempedoico e nel 13,3% di quelli che assumevano un placebo. Non è emersa invece alcuna differenza significativa tra i due gruppi in termini di mortalità.

Il meccanismo d'azione della nuova molecola è simile a quello delle statine. La differenza principale riguarda la sua attivazione che, a differenza del trattamento standard per l'ipercolesterolemia, avviene solo una volta che il farmaco ha raggiunto il fegato. Ciò fa sì che l'acido bempedoico si associ a effetti collaterali minori a livello dei muscoli, del cervello e di altri tessuti. «Le statine sono la pietra miliare della riduzione del rischio nei pazienti con colesterolo Ldl elevato - ha commentato Steven E. Nissen dell'Heart Vascular & Thoracic Institute at Cleveland Clinic, responsabile dello studio -. La maggior parte delle persone può assumere statine, ma alcune non possono. Questo è il primo studio che ha affrontato direttamente il problema delle persone intolleranti alle statine», che sono stimate in circa il 10% dei pazienti trattati a livello globale.

Il sesso femminile, l'ipotiroidismo, alte dosi di statine, l'età avanzata, l'uso di antiaritmici e l'obesità sono i principali fattori che aumentano il rischio di intolleranza. L'acido bempedoico rappresenta però oggi una «nuova importante arma - afferma all'Ansa Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic) - e lo studio presentato all'ACC è il primo effettuato sui soggetti intolleranti a valutare la sua efficacia».

Nel 90% dei casi, spiega, «l'intolleranza porta alla mialgia, ovvero forti dolori muscolari, e crampi. Negli intolleranti, l'acido bempedoico ha dimostrato di ridurre in maniera efficace il colesterolo ed i rischi cardiovascolari; in particolare, lo studio ha evidenziato una riduzione del 23% del rischio di infarto nei pazienti ad alto rischio». Ma i benefici non sono solo indirizzati a questa particolare categoria di soggetti: «Adesso abbiamo una nuova arma a disposizione di tutti - sottolinea Perrone Filardi - . Infatti, l'acido bempedoico, oltre ad essere indicato per le persone intolleranti, potrà essere affiancato efficacemente alla terapia con statine o farmaci antilipidici in tutti i pazienti che necessitano di una riduzione aggressiva dei livelli di colesterolo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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