Civile di Brescia, entro l’anno il trapianto di rene da vivente

Due novità di rilievo che si aggiungono alle alte specialità e alla tecnologia d’avanguardia che già caratterizzano l’ospedale pubblico
SPECIALIZZAZIONE AL CIVILE
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Trapianto di rene da vivente entro fine anno e terapia genica con cellule «Car T» per pazienti affetti da malattie ematologiche entro i primi mesi del 2020. Due novità di rilievo, annunciate ieri al Civile, che si aggiungono alle alte specialità e alla tecnologia d’avanguardia (nella sala operatoria ibrida, in funzione da quasi un anno, lavorano chirurghi di differenti specialità) che già caratterizzano l’ospedale pubblico.

«La prima coppia donatore-ricevente è già in itinere e puntiamo al trapianto entro fine dicembre. Mediamente dovremmo eseguire 10-12 trapianti da vivente ogni anno: è una procedura complessa, come peraltro lo è anche quella da donatore cadavere, che richiede la collaborazione di molti specialisti - ha detto il direttore sanitario Camillo Rossi -. L’organo del donatore vivente viene prelevato con chirurgia mininvasiva, utilizzando il robot».

La terapia cellulare Car-T, acronimo che sta per «Chimeric Antigen Receptor», recettori chimerici per l’antigene, utilizza come cura i linfociti T del paziente, una delle cellule più importanti del sistema immunitario. È considerato da molti il futuro della lotta alle neoplasie.

La terapia «Car-T», pur riferendosi letteralmente al nome delle cellule imgegnerizzate, in realtà descrive un complesso procedimento in cui alcune cellule del sistema immunitario vengono prelevate dal paziente, geneticamente modificate in laboratorio per poter riconoscere le cellule tumorali e poi reinfuse nello stesso paziente. Il complesso approccio terapeutico per curare i tumori del sangue viene eseguito in pochi centri a livello regionale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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