«Cari genitori», parliamo di smartphone

Ogni mercoledì la rubrica «Cari genitori», curata da Giuseppe Pino Maiolo, propone pillole di riflessione educativa, che potranno partire da una notizia di attualità
«Cari genitori», parliamo di smartphone
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Ogni mercoledì la rubrica «Cari genitori», curata da Giuseppe Pino Maiolo, propone pillole di riflessione educativa, che potranno partire da una notizia di attualità.

Lo smartphone. Che fare? Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare di togliere l’uso del cellulare ai figli fino ai 14 anni. Argomento non nuovo ma sempre di grande rilievo pur se complesso.

Cosa dice l’Oms

Le motivazioni potrebbero essere che alcune ricerche sembrano sostenere che l’uso continuato possa essere molto dannoso per il cervello di un bambino. Ma al di là delle ricerche su cui si fonda l’allarme telefonino, che dovranno essere più attendibili sul lungo periodo. L’Organizzazione mondiale per la Sanità da tempo sostiene che l’uso eccessivo può essere pericoloso.

Dice ad esempio che oltre ai danni alla vista e all’udito, può causare difficoltà di attenzione e di concentrazione, ridurre le abilità sociali e far aumentare l’aggressività e l’impulsività. Le osservazioni insistono nel dire che l’uso sregolato sviluppa dipendenza ed è responsabile di disturbi del sonno La cosa è seria, ma prima di vietarne totalmente l’uso, mettiamo regole precise.

Le regole per l’uso

Perché una ricerca dell’Università di Cassino ha trovato che il 90% dei minori tra gli 11 e 13 anni, frequenta giornalmente per più ore i social a cui si sono iscritti di nascosto dai genitori o magari anche con la loro approvazione, benché il Codice della Privacy italiana dica che anche per Whatsapp è necessario avere almeno 114 anni.

Diciamo allora con precisione ai figli quando il cellulare può essere usato di giorno e insistiamo sul divieto alla sera di portarlo in camera. molti troppi piccoli chattano fino a tarda ora all’insaputa dei genitori e fanno i bulletti in rete.

Indicate con precisione quando lo smartphone deve essere tenuto spento, ad esempio facendo i compiti, ma ancor più a tavola mentre si mangia. E’ però buona regola che tutti in famiglia lo facciano, perché funziona più l’esempio che le prediche.

L’età per il telefonino

E poi non usate mai il telefonino fino a 2 anni per tranquillizzare un bambino che piange o è agitato e fino a 4-5 anni non proponetelo come giocattolo per intrattenerlo e fargli vedere i cartoni animati o per essere lasciati in pace al ristorante.

Dai 3 ai 5/6 anni un’oretta al giorno può bastare se c’è un adulto a fianco e negli anni della scuola primaria e fino ai 10-11 anni il tempo di utilizzo del telefonino potrebbe arrivare fino a un paio di ore al giorno ma sempre insieme al genitore che con competenza sa spiegare come funziona e dice cosa si può fare in rete e quali sono i pericoli che si corrono.

Con i più grandi, gli adolescenti, le regole devono continuare in particolare sul tempo d’uso, ma è meglio negoziarle con loro e soprattutto per quanto riguarda le sanzioni in caso di trasgressione, perché se le regole si decidono insieme è più facile farle rispettare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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