«Cari genitori», le regole per curare il nostro vivere insieme

Ogni mercoledì la rubrica «Cari genitori», curata da Giuseppe Pino Maiolo, propone pillole di riflessione educativa, che potranno partire da una notizia di attualità
«Cari genitori», le regole per curare il nostro vivere insieme
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Ogni mercoledì la rubrica «Cari genitori», curata da Giuseppe Pino Maiolo, propone pillole di riflessione educativa, che potranno partire da una notizia di attualità.

Le regole, come spiega l’etimologia, sono piccole assi di legno così chiamate così in latino, con le quali puoi andar diritto quando devi tracciare una linea. Per estensione allora sono tracce, istruzioni, inviti o norme condivise che hanno la funzione di guidare e dar forma ai comportamenti. Per meglio dire regolarli, cioè renderli conformi alle aspettative degli altri e della vita in comune.

Le regole, dice Gherardo Colombo, l’ex magistrato di Mani Pulite, più che importanti sono essenziali in quanto costituiscono «Un complesso di indicazioni attraverso le quali possiamo vivere insieme e arrivare a fidarci gli uni degli altri». È una necessità l’educazione alle regole e il loro insegnamento, che vuol dire lasciare segni o esempi e indicazioni capaci di dire con chiarezza quanto esse non siano limitazioni della libertà, neppure divieti, ma strumenti che ci aiutano a raggiungere un risultato.

La cura delle regole è primaria nell’educazione, perché è cura delle persone, attenzione alle relazioni, sviluppo di dialogo che porta a condividerle anche se può esserci un lungo processo di mediazione tra adulto e bambino. Ma usciamo dall’equivoco che le regole siano sanzioni. Non lo sono affatto! Sono piuttosto impegni che vengono presi tra l’adulto e un bambino al quale va chiesto con decisione di rispettare le regole poste. Questo serve a far acquisire la responsabilità e far crescere l’autonomia.

Poche, semplici, adeguate all’età

In ogni caso le regole devono essere poche, semplici, adeguate all’età dei figli e sempre alla portata di chi deve rispettarle. Le dobbiamo spiegare, chiarirne il senso e magari anche discuterle con i figli più grandi, in modo che sappiano cosa ci si aspetta da loro.

Prendiamo un gioco qualsiasi che fanno i bambini quando giocano tra di loro: sanno da soli che c’è bisogno di indicazioni precise a cui tutti devono ad attenersi. Altrimenti si litiga! Se poi ci sono trasgressioni la cosa più importante è che l’adulto non si faccia trovare impreparato. La trasgressione va affrontata e chiarito il perché è potuto accadere. Con calma va anche detto che si è capito l’inganno.

In ogni caso va esplicitato il dispiacere che proviamo per la trasgressione così come in modo adeguato il disappunto. Diciamo con chiarezza che ci aspettiamo non accada più. Così consentiamo a un figlio di riconoscere le nostre decise convinzioni sulle regole e anche la nostra coerenza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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