Sala Libretti

Quell’ombra noir che increspa il lago di Lugano: il libro

Presentato il nuovo romanzo giallo di Dario Galimberti, da venerdì 13 settembre in edicola con il GdB
"UN'OMBRA SUL LAGO"
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Dimentichiamoci la Lugano bene: nell’ultimo libro di Dario Galimberti riemerge il vecchio quartiere Sassello, demolito nel 1939, svelando una Svizzera distante da quella che ricordiamo. Povertà, sanatori, nazismo, misteri da sbrogliare e bambini rapiti da salvare: vincitore del concorso nazionale «Fai viaggiare la tua storia» di Autogrill e Libromania, «Un’ombra sul lago» è un romanzo noir dal ritmo serrato, in vendita da oggi con il Giornale di Brescia, a 8,90 euro più il prezzo del quotidiano.

«Architetto con la passione per la scrittura, Dario Galimberti è al suo quinto libro. Questo è addirittura un prequel del libro precedente, "L’angelo del lago", con protagonista il delegato di polizia Ezechiele Beretta»: così l’ha presentato Gabriele Colleoni, vicedirettore del Giornale di Brescia, che insieme a Caterina Viscanti di DeA Planeta e alla scrittrice Irma Cantoni ha dialogato con l'autore ieri nella Sala Libretti del GdB.

 

 

«Volevo scrivere un giallo e la prima decisione è stata ambientarlo nel passato, per non essere influenzato dall’immaginario mediatico che ormai abbiamo delle indagini (CSI e compagnia bella), documentandomi anche sulla vita del tempo, online e sui vecchi giornali»: Dario Galimberti ha spiegato la genesi del romanzo e i risvolti più curiosi, dai nomi dei protagonisti al dispiegarsi della trama. Da pochi indizi presi dalle parole di un bambino (il «Babao» che cerca di rapirlo e la descrizione di una «macchina quadrata a tre ruote»), il delegato di polizia di Galimberti deve svolgere un’inchiesta per salvare una bimba scomparsa.

Sullo sfondo il nazismo nascente: «Il Beretta si chiede cosa succederà al mondo, in una sorta di premonizione sui terrori della guerra», anticipa lo scrittore. Il sinistro sanatorio di Agra è dunque protagonista insieme ai personaggi e al lago Ceresio, e non mancano le citazioni ad altri libri e autori lacustri, da Fogazzaro a Manzoni. «A volte per descrivere le scene mi piace citare qualcosa di famoso: un quadro, una frase. Non a caso il Beretta interroga un coniglio con i versi di Pascoli!».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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