La sfida del nostro vivere per un’ecologia integrale

La Terra è la nostra casa comune, ma è anche, ci ricorda papa Francesco «come una sorella con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia». Nella sua appassionata enciclica Laudato si’ Bergoglio ci interroga su che tipo di mondo vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi. Papa Francesco lancia il grido d’allarme che da tempo mette in guardia dallo sfruttamento inconsiderato delle risorse, dall’egoismo delle società consumistiche. E ci ricorda che la cura del creato è impegno di tutti, credenti e non credenti.

Si è partiti da tutto questo, e non è certo poco, per riflettere su un’ecologia della vita quotidiana, un’ecologia che riguarda soprattutto i giovani chiamati a raccogliere la sfida per un domani migliore. Il tutto inserito nel percorso che porterà i giovani a partecipare alla prossima Giornata mondiale della gioventù in calendario a gennaio 2019 a Panama. L’occasione è stato l’incontro che si è svolto nella nostra sala Libretti e organizzato dalla Fondazione Togni Cantoni Marca in collaborazione con l’Alta scuola per l’ambiente dell’Università Cattolica e la Fondazione Tovini.

Dopo i saluti del presidente dell’Editoriale Bresciana, Giovannimaria Seccamani Mazzoli (che ha ricordato il predecessore Giulio Bruno Togni), e del nostro direttore Nunzia Vallini, è toccato a don Marco Mori, responsabile della pastorale giovanile della Diocesi, introdurre il tema dell’appuntamento di riflessione. «Pensare ai giovani - ha spiegato don Marco - è già un momento di ecologia della nostra vita, pensiamo a loro e pensiamo al futuro del nostro mondo. Tra l’altro, sul tema dell’ecologia bisogna sottolineare che spesso i ragazzi sono molto più sensibili di noi adulti».

Il professor Pierluigi Malavasi, direttore dell’Alta scuola per l’ambiente (istituzione di cui ricorrono proprio quest’anno i dieci anni dalla sua nascita), ha spiegato che sempre più «l’ecologia della vita quotidiana deve diventare un filone di pensiero per tutta la nostra città». Mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica e a lungo tra i punti di riferimento organizzativo delle varie Gmg, ha sottolineato come papa Francesco, appunto con l’enciclica Laudato si’, abbia segnato una svolta sul tema dell’ambiente, dell’ecologia, «prima appannaggio solo di alcuni circoli, anche molto prestigiosi, ma pur sempre luoghi elitari, Bergoglio ci ha ricordato che la cura del Creato è dovere di tutti noi, dobbiamo impegnarci a fare della casa comune un luogo abitabile. Anche per il futuro».

Lorenzo Serri, vicepresidente della fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù, ha ripercorso la storia delle Gmg, dalla prima storica del 1985 a Roma fino alla quindicesima di Panama, ed ha sottolineato come l’ecologia integrale (che coinvolge mondo, ambiente e modi di vivere) sia da sempre al centro degli incontri dei giovani.

Ma cosa devono mettere nello zaino i giovani che partono per una Gmg? Se lo è chiesto Michele Bonetti, presidente della Fondazione Tovini, che ha preso spunto proprio dalle parole del beato camuno. «Serve la bussola per orientarsi - ha spiegato -, Tovini disse al figlio "per fare qualcosa di bene bisogna fare qualcosa di grande"; poi la torcia, per illuminare, "i nostri giovani senza la fede non saranno mai ricchi"; quindi la carta geografica, il beato Tovini ammoniva che le nostre Indie sono le scuole;infine il contapassi per dare il giusto ritmo, e qui mi ispiro a Giovanni Battista Montini che spiegava l’importanza di passare dall’amicizia all’azione e dall’azione all’amicizia».

Don Adriano Bianchi, presidente della Federazione Italiana dei settimanali cattolici, ha spiegato che si deve parlare anche di un’ecologia dei media, «perché ormai quello che è il mondo virtuale è diventato parte della nostra vita, e quindi reale». In conclusione la consegna del premio mons. Enzo Giammancheri della Fondazione Togni Cantoni Marca a Caterina Calabria per l’impegno nei suoi studi dedicati all’ambiente.