«La mia Brescia, straordinaria città di bellezza e di mistero»
È un thriller e anche un romanzo sociale, con la città di Brescia al centro dell’intrigo che anima le oscure trame de «Il segreto di palazzo Moresco» di Irma Cantoni. Terza pubblicazione della scrittrice bresciana - lo scorso anno con «Il bosco di Mila» ha vinto il premio nazionale «Fai viaggiare la tua storia» - è acquistabile in edicola, da oggi al 13 agosto, in abbinamento con il Giornale di Brescia al costo di 8,90 euro più il prezzo del quotidiano.
Il connubio col nostro giornale si è rinnovato ieri in Sala Libretti, dove l'autrice è stata ospite - con il digital director di DeA Planeta Karen Nahum e l'attrice Livia Castellini che ha letto alcuni brani - presentata dal vicedirettore Gabriele Colleoni. Il nuovo giallo di Irma Cantoni ha come protagonista la commissaria capo Vittoria Troisi, romana in forze alla Questura di Brescia, chiamata a sbrogliare una matassa di segreti e malvagità.
«Il romanzo non può prescindere dalla brescianità - ha spiegato Irma Cantoni - e dal lato artistico che pervade i palazzi e le chiese cittadine. L'ispirazione primaria è proprio la città d'arte che Brescia sta mostrandosi. E l'arte è azione nel mondo. Il personaggio del collezionista Ludovico Moro è nel solco dei grandi Tosio e Martinengo. Ma soprattutto guarda a Pietro Feroldi appassionato di arte che ha collezionato nel Novecento, ma non ha potuto vendere nel dopoguerra al Comune perché le casse erano ahimè vuote».
A queste straordinarietà del nostro vivere si lega «il predatore» Lupo Canòpi, il serial killer che, bellissimo e colto, «succhia l'energia degli altri nel suo delirio di onnipotenza». Ma i segreti non sono solo quelli chiusi nelle stanze di Palazzo Moresco o celate dietro l'apparenza dei personaggi. Segreto è anche il passato di Ludovico Moro. Un segreto di famiglia che è nell'incipit del libro. E pure la protagonista, Vittoria Troisi non è immune da questo generale senso di inquietudine nel rompicapo di scatole cinesi che dovrà sbrogliare.
«Nella vita di ognuno ci sono connessioni, segni che portano la mente ad elaborarli - ha ricordato l'autrice -. I miei thriller nascono proprio così e mi restituiscono la conoscenza di persone con le quali scopro poi affinità elettive». Le è successo con la dott. Vichi Pelliccioli dell'Anticrimine di Bergamo che, presente ieri in sala, ha definito il romanzo e l'azione del commissario Vittoria Troisi «una storia degna della Polizia scientifica». Irma Cantoni sta già lavorando al sequel dei due romanzi. «Sto valutando alcune idee - ha concluso - ma non voglio togliere ai lettori il piacere di scoprire un'altra storia noir». Di certo, ha anticipato Karen Nahum, c’è l'interessamento di alcune produzioni per trarne, forse in futuro, una serie tv.
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