Il commissario Vittoria Troisi non si fermerà al Cartomante
«Due anni fa vinse il premio "Fai viaggiare la tua storia" organizzato da Libromania e da Autogrill; dopodiché "Il bosco di Mila" uscì con il Giornale di Brescia, riscuotendo una certa attenzione: Irma Cantoni nei suoi libri propone noir ambientati nelle nostre strade, ma con poco provincialismo»: Gabriele Colleoni, vicedirettore del nostro giornale, ha presentato così ieri in Sala Libretti la scrittrice bresciana Irma Cantoni, in occasione dell’uscita del prequel dei thriller «Il bosco di Mila» e «Il segreto di Palazzo Moresco».
«Il cartomante» di Irma Cantoni, dopo una prima uscita nel 2012, sarà in vendita da oggi con il GdB (a 8,90 euro più il prezzo del quotidiano). Si tratta di un romanzo noir, al cui centro stanno l’oscuro omicidio del sensitivo Eugenio Bilotti e la figura del commissario Vittoria Troisi. A presentare la prima indagine di Vittoria Troisi ieri in via Solferino c’era anche Antonio La Gala, web&digital manager di DeA Planeta Libri. Insieme, Colleoni e La Gala hanno intervistato la scrittrice. Una romana a Brescia. «A chi si è ispirata, per la figura di Vittoria Troisi?», ha chiesto Colleoni. E Irma Cantoni ha la risposta pronta, perché Vittoria fa davvero parte della sua vita: «Questo personaggio nacque a Roma. Vivevo lì e amorevolmente prendevano in giro la mia brescianità. Ho quindi creato una figura opposta, una romana a Brescia. Avevo in mente anche altro, però: volevo descrivere il processo del post mortem in una visuale diversa, presa da antichi testi buddisti tibetani. Già nell’incipit la persona assassinata viaggia nel varco della morte, come in un passaggio che lo porta in altre dimensioni».
Secondo Antonio La Gala nessun altro scrittore scrive di questo con lo stesso stile di Irma. E già dalle prime parole lo si capisce: a chiedersi chi sia l’assassino è infatti lo stesso Eugenio Bilotti, l’«ucciso». Luoghi protagonisti. Ma protagonisti sono anche i luoghi di Brescia («il mio intento è anche fare conoscere la nostra città alla nazione»), i suoi intrecci amorosi e i suoi segreti... E, non ultimo, centrale è anche il male, come ha svelato l’autrice, che cerca di esplorarlo attraverso iper-realismo e iper-visionarietà. E poi c’è il dialetto, il nostro dialetto, «una lingua bellissima». Come la Parigi di Maigret e la Londra di Sherlock Holmes, c’è la Brescia di Vittoria Troisi. Colleoni e La Gala hanno quindi sottolineato un altro aspetto della scrittura di Irma: i suoi sono quasi affreschi sociali, in linea con la tendenza contemporanea del thriller e del noir che divengono pretesto per parlare della realtà con un filtro-fiction che cela verità descrittive. Un segreto. Alla fine anche un segreto è stato svelato: il quarto libro su Vittoria Troisi Irma lo sta già scrivendo. «Probabilmente l’anno prossimo ci ritroveremo qui a presentarlo», ha sorriso La Gala, intrigando già il pubblico. «E magari vedremo Vittoria in una serie tv?», ha azzardato Colleoni. «Tra poco arriveranno gli audiolibri. Serie tv? La concorrenza è tanta, ma i noir di Irma sono in cima alla nostra lista per i produttori, anche per il fatto di essere seriali».
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