Gigi Cagni: «Ecco come salvai il mio Brescia»
Gigi Cagni ha presentato in Sala Libretti, nella redazione del nostro giornale, l’anteprima de «Il diario del Gigi, XII giornate per la salvezza nelle parole di mister Cagni».
Il volume è in edicola dal 6 gennaio con il Giornale di Brescia. È il diario che riassume poco più di due mesi in full immersion alla guida del «suo» Brescia, quella squadra che aveva tifato da bambino, in cui era riuscito a coronare il sogno di giocarci per 262 partite, ma che da allenatore non aveva mai guidato; da domenica 12 marzo, quando in mattinata riceve la prima telefonata dai dirigenti per sondarne la disponibilità, al 18 maggio giorno in cui in un Rigamonti gremito per quanto può esserlo con l’attuale agibilità (16.000 spettatori) le rondinelle vincono in una sorta di spareggio per 2-1 la gara con il Trapani e si salvano.
Dodici partite con il cuore in gola, partendo dal terz’ultimo posto e chiudendo quasi a metà classifica con 50 punti seppure dovendo soffrire fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata.
Ma quella riassunta nel libro che Cagni ha sentito il bisogno di scrivere, e che l’Editoriale Bresciana ha accettato di buon grado di pubblicare, non è solo la storia di un allenatore alle prese con la grossa responsabilità di salvare la squadra della sua città da una retrocessione che avrebbe potuto aprire scenari ancora più foschi; è il racconto di un uomo e delle sue paure, delle sue certezze, del suo sogno con il quale sentirsi ancora protagonista, all’altezza, nonostante da circa tre anni nessuna società avesse deciso di credere più in lui. E invece a quasi 67 anni si può avere ancora la forza e il coraggio di rischiare. E soprattutto si può avere la forza di vincere questa scommessa che a molti sembrava impossibile.
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