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L’intelligenza artificiale tra economia, medicina ed etica

Alfio Quarteroni (Politecnico di Milano): «L’intelligenza artificiale è in nostro controllo grazie agli algoritmi»
Uno dei modelli epidemiologici realizzati dal professore del Politecnico di Milano - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei modelli epidemiologici realizzati dal professore del Politecnico di Milano - © www.giornaledibrescia.it
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I modelli matematici e i big data si sono rivelati fondamentali per gestire la pandemia da Covid-19. Abbiamo due milioni di positivi in Italia e, secondo analisi numeriche, si stima che scenderanno a 1,3 milioni a marzo. Il grande valore dello strumento matematico sta proprio nella capacità di formulare ipotesi predittive, ingerendo, macinando e rielaborando i dati. E qui entra in gioco quella tecnologia che per molti è ancora un po’ «da fantascienza» e che si chiama intelligenza artificiale.

Vero è, l’ha sottolineato nella sua lectio magistralis Alfio Quarteroni del Politecnico di Milano, intervenuto all’Università Cattolica per i 50 anni della facoltà di Scienze matematiche, che, sebbene tale scienza sia nata più di 60 anni fa, non ne esiste ad oggi una definizione chiara.

«Ci si riferisce all’insieme di modelli numerici, algoritmi e tecnologie che riproducono la percezione, il ragionamento e l’apprendimento umano, nonché l’interazione tra uomo e computer - spiega l’esperto -. L’intelligenza artificiale ha avuto momenti di gloria e delusione, ma solo negli ultimi cinque-dieci anni è esplosa ed ora ha un enorme potere».

Tre i fattori correlati: i big data, poiché l’IA si nutre di dati (da satelliti, sensori, social media); il cloud computing e l’espansione di algoritmi efficienti. Nei concetti chiave del mondo dell’IA, si colloca il machine learning, l’auto apprendimento dei calcolatori attraverso la rete neurale artificiale, astrazione matematica composta da diversi centri decisionali (i neuroni artificiali) fra loro collegati, che "mimano" il comportamento dei neuroni umani e che generano le funzioni di input, output e task.

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«Il tema dell’interpretabilità non è banale - osserva Quarteroni -. La macchina agisce infatti in base a come l’abbiamo programmata, il che può creare problemi etici enormi, dato che si tratta di una "decisione" presa da un algoritmo». Immaginiamo di servirci di un’auto a guida autonoma, sapendo che di fronte al rischio di investire qualcuno uscirebbe di strada sacrificando i suoi passeggeri: come la pensereste? Inoltre l’IA tenderebbe a riprodurre anche gli aspetti negativi dei dati, magari imparando ad essere ingiustamente discriminatoria verso alcune categorie. 

«Ma - rassicura il professore -, noi abbiamo ancora la capacità di controllo, perché gli algoritmi li decidiamo noi stessi». Quarteroni ha diretto numerosi progetti di ricerca e ha collaborato, nell’emergenza sanitaria, col Governo elaborando, col suo team simulazioni sull’andamento epidemiologico. Un altro interessante caso riguarda il paradigma del digital twin, che si basa sul dialogo bidirezionale e continuativo con l’entità fisica rappresentata.

Importanti applicazioni esistono in campo medico, in particolare nello studio e nella prevenzione delle patologie cardiache, dove risolvere equazioni può servire a curare il «gemello fisico», rappresentato dal cuore del paziente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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