Università: Statale e Cattolica, prime prove di una sinfonia che guarda al futuro
Le sfide del futuro impongono di cambiare musica. E se quella che serve è una speciale «sinfonia», Statale, Cattolica, Eulo ed Ebis sono pronti a suonare insieme, dando vita a una sinergia e lavorando a progetti comuni.
Le prime prove di questo quartetto composto dagli atenei e dalle fondazioni che li sostengono, sono andate in scena in un seminario pubblico promosso dalla Fondazione Tovini e dalla Famiglia universitaria, al quale ha preso parte anche il rettore eletto dell’UniBs, Francesco Castelli, alla sua prima uscita.
Svolta epocale
Nell’introdurre i lavori Michele Bonetti, presidente della stessa Fondazione Tovini, ha parlato di svolta epocale: «Il presente è momento evolutivo, con una caratura particolare e unica. Guarda verso i sessant’anni la sede della Cattolica ed è quarantenne l’Università degli studi. Gli enti promotori - vale a dire i serbatoi di idee, energie, interrelazioni col territorio e la sua storia - hanno da confermarsi, aggiornarsi e ridisegnarsi, per guardare all’avvenire».
Il tutto per il bene della comunità e nell’interesse dei giovani, che rappresentano «il fine dell’azione universitaria stessa», come ha rimarcato Marco Rodondi, responsabile della Famiglia universitaria.
Dialogo fecondo
Dal canto loro l’assessore comunale Federico Manzoni e il consigliere provinciale con delega all’Istruzione Filippo Ferrari hanno assicurato che già esiste un dialogo fecondo tra le istituzioni e gli atenei. Un dialogo che si è instaurato anche con la Fondazione della Comunità bresciana, come ha sottolineato la presidente Alberta Marniga, a cui è stato affidato il compito di coordinare il convegno. «Ebis ed Eulo - ha osservato - hanno fondato e fatto crescere Cattolica e Statale. Ma quale sarà il loro compito nel futuro?».
«Non può che essere soprattutto - ha spiegato il presidente di Ebis, Alessandro Azzi, dopo aver richiamato la storia e le grandi figure ispiratrici nel passato dell’ente - quello di rafforzare il collegamento tra la comunità e un centro culturale e formativo di eccellenza (la Cattolica, ndr), che benché abbia la sede principale a Milano, non deve essere sentito distante, ma perfettamente inserito nel contesto locale, di cui è pronto a soddisfare le esigenze e a rappresentare le sensibilità».
Dal numero uno dell’Eulo è arrivata una risposta quasi identica: «Il ruolo del nostro ente è di incentivare il territorio a manifestare le proprie esigenze e di stimolare l’Università (Statale in questo caso, ndr) a dirigere le sue ricerche possibilmente in tal senso». Impegno per il territorio. Questa, d’altronde, è la cosiddetta «terza missione», uno dei pilastri del programma elettorale di Castelli. Realizzarla al meglio però è molto impegnativo.
Per il rettore eletto dell’UniBs (entrerà in carica il 1° novembre succedendo a Maurizio Tira) è fondamentale che gli atenei presenti sul territorio non siano in competizione tra loro: «Dobbiamo ragionare insieme in modo tale da fare sinergia: Statale e Cattolica possono fare progetti insieme, con il supporto rispettivo di Eulo ed Ebis».
Sfide incalzanti
Le sfide del resto sono estremamente incalzanti e «il cambiamento sta subendo una accelerazione impressionante», come ha evidenziato Mario Taccolini, coordinatore delle strategie di sviluppo della sede bresciana della Cattolica: «I contesti in cui siamo chiamati a operare richiedono maggiore capacità di confronto e dialogo nell’ottica del bene comune». E se progetti pensati insieme dai due atenei vedranno la luce, ha annunciato Marniga, «la Fondazione Comunità Bresciana è pronta a riceverli e a dare il proprio contributo».
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