Ricerca e qualità, il Pnrr premia l'Università degli Studi di Brescia
L’Università degli Studi di Brescia aumenta considerevolmente la propria capacità assunzionale, migliorando significativamente il contingente di punti organico (l’unità di misura che definisce la dimensione annuale delle assunzioni effettuabili da parte delle Università). La dotazione straordinaria legata alle risorse del Pnrr premia in modo particolare la nostra Università.
Il Ministero dell’università e della ricerca ha infatti approvato il D.M. 445/2022, che assegna alle Istituzioni universitarie statali la prima tranche dei fondi destinati all’attivazione dei piani straordinari di reclutamento di professori universitari, ricercatori e di personale tecnico amministrativo, sulla base, prioritariamente, dei risultati conseguiti dagli atenei nella valutazione della qualità della ricerca (VQR) e nella valutazione delle politiche di reclutamento.
Il trend virtuoso di questi valori ha permesso all’Università degli Studi di Brescia di ottenere 30,5 punti organico aggiuntivi, il contingente di punti organico più elevato tra quelli assegnati agli atenei lombardi comparabili, per dimensioni, all’ateneo bresciano. Si tratta di un’ulteriore conferma dei risultati raggiunti negli ultimi anni nel percorso di crescita dell’Università bresciana. Il dato assume un valore ancora più rilevante se letto insieme alle recenti politiche di reclutamento dell’Ateneo: nello scorso biennio l’Università degli Studi di Brescia ha arruolato 106 nuovi docenti e ricercatori, al netto delle progressioni di carriera interne. Anche il personale tecnico amministrativo è aumentato, dopo anni di stagnazione, con 75 nuove assunzioni nello scorso biennio, con un saldo netto di oltre 20 unità, un abbassamento sensibile dell’età media ed un innalzamento della categoria di impiego.
Il piano di assunzioni degli ultimi anni ha consentito inoltre all’Università degli Studi di Brescia di raggiungere un buon rapporto studenti/docenti, pari a 19,21 studenti regolari per docente di ruolo (dati riferiti all’a.a. 2021/2022, da fonte: ANS). In confronto agli altri atenei lombardi pubblici, l’Università degli Studi di Brescia vanta il miglior rapporto studenti per docente, uno dei fattori di qualità comunemente utilizzato nei ranking!
Gli indicatori di qualità della ricerca e delle politiche di reclutamento sono inoltre utilizzati dal Ministero ai fini del riparto annuale della quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Istituzioni universitarie. Gli obiettivi dichiarati nel Piano Strategico 2020-2022 dell’Università degli Studi di Brescia, rispetto al miglioramento delle prestazioni complessive dell’Ateneo, soprattutto quelle correlate ai parametri di ripartizione del FFO, sono stati raggiunti grazie all’incremento progressivo della quota premiale del FFO che, in termini di bilancio, si traduce in maggiori ricavi per la sostenibilità economica di tutte le attività istituzionali. Le assegnazioni statali destinate al nostro Ateneo per il 2021, a confronto con l’anno precedente, evidenziano, sulla sola quota premiale, un contributo maggiore di quasi 3.000.000 euro. Dal 2017 al 2021 il peso dell’Ateneo di Brescia sul sistema nazionale è passato, per la quota premiale, dallo 0,99% all’1,06% con un incremento in quattro anni di oltre 8 milioni di euro.
Accanto alla quota premiale, il sistema di finanziamento all’Università è legato anche al numero di studenti regolari (ossia gli studenti iscritti fino al primo anno fuori corso) che negli ultimi 5 anni (dal 2017 al 2022) è cresciuto del 27% (da 10.060 a 12.773). L’Università degli Studi di Brescia ha registrato un aumento significativo dell’andamento complessivo degli studenti iscritti nel corso del sessennio accademico 2016-2022. Mettendo a confronto il dato dell’a.a. 2020/21 (15.365 iscritti) con quello dell’a.a. 2016/17 (14.208 iscritti) (fonte: Anagrafe Nazionale Studenti), si evidenzia un aumento di oltre 1.100 studenti, dipeso, anche e soprattutto, dall’attivazione dei Corsi di studio di nuova istituzione. Una crescita che si auspica possa proseguire, per far fronte alle consistenti esigenze di personale qualificato, in molti settori economici.
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