Laurea all’Università di Brescia, 8 su 10 trovano lavoro entro un anno
Un biglietto da visita di tutto rispetto. I dati del XXIV rapporto AlmaLaurea, pubblicato nei giorni scorsi, attestano infatti che chi consegue una laurea triennale o magistrale all’Università degli Studi di Brescia, ad un anno o a cinque anni dal diploma trova occupazione più o meno stabile con un tasso ben superiore alla media regionale e nazionale.
Una situazione che si rafforza e cresce nel tempo: rispetto al Rapporto 2021, sale infatti di 7,9 punti la percentuale di laureati magistrali che trova lavoro ad un anno dalla laurea (89,2% quest’anno contro l’81,3% nel 2021; la media regionale si assesta al 81%, quella nazionale al 74,6%).
Il Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani (consultabile sul sito almalaurea.it) ha indagato, delle 77 università aderenti al Consorzio, le performance formative di circa 300mila laureati nel 2021 e ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 660mila laureati di 76 università di primo e secondo livello nel 2020, 2018 e 2016, contattati rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
I dati bresciani
L’indagine sull’occupazione ha riguardato anche 4.319 laureati dell’Università degli Studi di Brescia, concentrandosi sulla situazione dei laureati di primo e secondo livello usciti nel 2020 a un anno dal titolo, e sui laureati di secondo livello del 2016 intervistati dopo cinque anni.
«Conseguire la laurea all’Università degli Studi di Brescia continua ad aprire le porte al mondo del lavoro - commenta il rettore Maurizio Tira -. I dati del 2022 evidenziano un miglioramento dal punto di vista del tasso occupazionale dei nostri laureati magistrali di quasi 15 punti in più sulla media nazionale: un risultato che ci rende orgogliosi e che premia la scelta strategica della nostra Università di ampliare a aggiornare ogni anno l’offerta formativa».
Panorama nazionale
Il Rapporto allarga lo sguardo sul profilo dei laureati. Tra i dati che emergono, un tendenziale miglioramento del tasso di occupazione a un anno dal titolo (+2,9% rispetto al 2019 per i laureati di secondo livello, +0,4% per i laureati di primo livello). Anche le retribuzioni risultano in aumento: rispetto all’indagine del 2019 si rileva +9,1% per i laureati di primo livello e +7,7% per quelli di secondo livello. Anche il titolo di studio è determinante. Nel 2021 il tasso di occupazione dei laureati di età tra i 20 e i 64 anni è pari al 79,2% a fronte del 65,2% dei diplomati (Istat) e un laureato, secondo l’Organizzazione della cooperazione e dello sviluppo economico, guadagnava nel 2017 il 37% in più rispetto a un diplomato.
Da qui la soddisfazione: tra i laureati bresciani di primo livello a un anno dal diploma il 75,5% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro, percentuale che scende a 72,9% tra gli occupati con laurea di secondo livello a un anno dal titolo, e al 69,5% a cinque anni di distanza.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato