Scuola

«Scuola non si chiude»: parte la protesta sui social

Protesta online con foto e messaggi via social contro la prospettiva di ulteriori chiusure delle scuole nelle zone a rischio
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«La scuola non si chiude con nessun colore», «Vergognatevi se chiudete la scuola», «No alla Dad», «Che sia arancione, giallo o rosso la scuola deve essere al primo posto!»: mamme, nonne, zii, papà, si mostrano in foto su fb muniti di cartelli per contrastare le chiusure in atto e quelle che si profilano per le prossime settimane.

«Ci troviamo nell'imminenza di provvedimenti che minacciano di far tornare la scuola al febbraio-marzo 2020 (laddove questo non è già accaduto). Consapevoli della necessità di misure per contenere l'epidemia e ridurre i contagi, sosteniamo che sia essenziale, per il presente e il futuro del Paese, adottare provvedimenti in grado di tutelare il diritto alla salute insieme al diritto all'istruzione. Richiamiamo le istituzioni italiane al senso di responsabilità verso una materia così importante come la scuola, che non può essere liquidata come «settore improduttivo», e verso i minorenni che risiedono in Italia», scrive il Comitato Priorità alla Scuola.

Intanto è partita anche la campagna social sui congedi «Mamma ho perso il congedo» raccogliendo centinaia di testimonianze di donne «sull'orlo di una crisi di nervi» costrette ad utilizzare le ferie, i permessi non retribuiti, ad inventarsi soluzioni funamboliche perchè non tutte le categorie dispongono di questi istituti. I congedi straordinari Covid, infatti, dal 31 dicembre non sono stati rinnovati, e le famiglie con figli minorenni in isolamento fiduciario - soprattutto le mamme - hanno dovuto consumare le proprie ferie per stare accanto ai bambini, perché il Governo non ha reiterato il decreto relativo ai congedi parentali. Con la chiusura delle scuole, poi, la situazione è peggiorata in modo significativo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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