Per chi suona la campanella? Turno unico per 14 istituti su 60
Sono 14 le scuole superiori di città e provincia che hanno scelto il turno unico, per il ritorno in aula di quasi 13mila studenti. La decisione riguarda alcuni importanti istituti cittadini come il liceo classico Arnaldo, il liceo Gambara, il liceo delle scienze umane De André, l’Itas Pastori ed altri della provincia, fra cui il liceo Gigli di Rovato, l’Istituto alberghiero Caterina de’ Medici di Gardone Riviera e la Scuola paritaria Madonna della Neve di Adro. Per loro suonerà una sola campanella la mattina, quella delle 8, anziché il doppio «drin» delle 8 e delle 10 dei restanti istituti superiori (sono 60 in totale), che hanno aderito alla logica della scaglionamento, per evitare l’ammassamento sui mezzi pubblici.
Turno unico reso possibile perché gli istituti in questione hanno programmato la didattica a distanza mediamente per il 50% degli studenti, con una rotazione settimanale in presenza.Il tema trasporti è stato tra i più dibattuti in vista della ripresa dell’attività didattica ordinaria, dopo la chiusura delle scuole per l’emergenza Covid-19. La novità è arrivata nel corso dell’ultima riunione del Web Team della Prefettura, che da metà aprile sta lavorando alacremente - con l’Agenzia del Trasporto pubblico locale, il Provveditorato, gli enti locali, le aziende Brescia Trasporti- Brescia Mobilità e Gruppo Arriva Sia, le organizzazioni sindacali - per trovare soluzioni alla gestione del trasporto al riavvio dell’anno scolastico.
Il piano, in effetti, s’era trovato e consisteva nella doppia turnazione dei mezzi per il 100% degli studenti (60mila in tutto) degli istituti secondari di secondo grado. Il fatto che ora il 21% dei ragazzi segua però il turno unico spariglia un po’ le carte e costringe ad una veloce rimodulazione.
«Abbiamo impostato dal 15 aprile una modalità che garantisse una corrispondenza tra il trasporto pubblico e le scelte delle scuole - spiega Claudio Bragaglio, presidente dell’Agenzia del Tpl - ipotizzando diversi scenari. Come realtà, sia urbana sia extraurbana, abbiamo circa 700 pullman che effettuano 850 corse di prima mattina. È un orologio complesso, perché non c’è solo il trasporto scolastico, ma il trasporto in generale».
Negli ultimi giorni si sono verificati due fatti nuovi: la capienza dei trasporti è stata portata all’80% con l’ultima conferenza Stato-Regioni e, elemento non prevedibile, le scelte diverse di alcuni istituti bresciani, di cui – osserva Bragaglio - «abbiamo preso atto positivamente: sono in condizione di ridurre la presenza fisica facendo delle turnazioni, per esempio a settimane alterne».
In 48 ore (il lavoro è stato concluso ieri) il tavolo della Prefettura ha elaborato un documento che restituisce la nuova fotografia della movimentazione dei trasporti pubblici, da e per le varie zone della città, dell’hinterland e della provincia. Qualche difficoltà a riorganizzare la macchina ci sarà, ma il sistema a quanto pare regge, ed è pronto a mettersi in moto.
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