Scuola

Cambiano le regole a scuola: classe in Dad con un solo contagiato

Il documento aggiorna le indicazioni per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico
Bimbi in classe con la mascherina - © www.giornaledibrescia.it
Bimbi in classe con la mascherina - © www.giornaledibrescia.it
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I contagi crescono e le classi nelle scuole tornano in Dad anche con un solo studente contagiato da coronavirus. Lo stabilisce una circolare ministeriale firmata ieri sera. Il documento aggiorna le indicazioni per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico e fa seguito alla Circolare a firma congiunta tra ministero della Salute e ministero dell'Istruzione del 3 novembre scorso su «Indicazioni per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars-CoV-2 in ambito scolastico».

Le nuove regole

«Ultimamente - si legge nella circolare - si sta assistendo ad un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da Sars-CoV-2, anche in età scolare, con un'incidenza (casi/popolazione) settimanale ancora in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti (19/11/2021 - 25/11/2021): valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi». «In considerazione del fatto che le indicazioni erano state assunte con riferimento alla situazione epidemiologica esistente, da rivalutare in caso di aumento della circolazione virale o di altra rilevante modifica incidente sulla stessa emergenza epidemiologica, si ritiene opportuno sospendere - provvisoriamente - il programma di sorveglianza con testing e di considerare la quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico».

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«Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente - si legge nel documento - a disporre la didattica a distanza nell'immediatezza per l'intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della Asl in ordine all'individuazione dei soggetti (da considerare contatti stretti a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena. Rimane valida l'opportunità per i Dipartimenti di Prevenzione di scegliere la strategia di controllo per la tutela della salute pubblica per ogni singola indagine di focolaio epidemico in ambito scolastico».

La situazione nel Bresciano

L'ingresso della primaria Ugolini in via Repubblica Argentina in città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso della primaria Ugolini in via Repubblica Argentina in città - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Anche nella nostra provincia la situazione è in linea con il trend nazionale: sono in aumento le classi in quarantena. Due i casi principali emerse nelle ultime ore. L'intero istituto comprensivo Aldo Moro di Capriolo è completamente in Dad dopo che è risultato positivo al coronavirus un operatore della mensa scolastica. Situazione preoccupante anche alla scuola primaria Ugolini in via Repubblica Argentina in città: le classi in quarantena sono 10 su 15.

Il punto di vista dei presidi

«Siamo stati facili cassandre, avevamo lanciato l'allarme già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione n. 1218 del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento». È il commento di Antonello Giannelli, presidente dell'associazione dei Presidi al ritorno in Dad anche con un solo contagiato.

«Con l'aumento della pressione dovuta alla risalita dei casi le regole del protocollo sono saltate costringendo al ricorso alla Dad anche con un solo caso di positività in classe. La pandemia è ben lontana dalla sua conclusione e dobbiamo tutti collaborare per contrastarla, iniziando da una più completa vaccinazione di massa» ha aggiunto.

Il punto di vista del governo

Ragazzi in classe con la mascherina - Foto Ansa/Nicola Fossella © www.giornaledibrescia.it
Ragazzi in classe con la mascherina - Foto Ansa/Nicola Fossella © www.giornaledibrescia.it

Sulla scuola «stiamo affrontando una situazione di fronte a un quadro che cambia costantemente. Noi avevamo modificato il protocollo che prevedeva, tre positivi per la Dad. Visto e considerato che c'è un forte aumento di contagiati tra gli under 12 (che non sono ancora vaccinati perché non c'è ancora il vaccino), abbiamo ritenuto prudente, con una scelta condivisa con le Regioni, di ritornare alla previsione iniziale, con la Dad in caso di un positivo in classe. È una misura che tiene conto del quadro attuale». È quanto ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa intervenendo a Radio Anch'Io, su Radio1.

Il punto di vista dei sindacati

«Abbiamo chiesto con urgenza di incontrare i rappresentanti del ministero della Salute perché la circolare ha messo in allarme tutto il personale scolastico e ha prodotto nuovi problemi ai dirigenti che dovranno nuovamente rivedere le procedure per il tracciamento. L'urgenza del ministero della Salute ci fanno pensare che non si possono sottovalutare le misure anti contagio. È necessario un gesto di responsabilità da parte di tutti: non è il momento delle urla ma del dialogo per aiutare la scuola ad arrivare alle vacanze di Natale con il maggior numero di attività didattica in presenza». Così Maddalena Gissi (Cisl) all'Ansa..

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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