Scuola

È ripartito «Fuoriclasse», con i ragazzi protagonisti

Il programma di Teletutto dedicato all'alternanza scuola lavoro, condotto da Davide Briosi e Fabio Gafforini
Brio e Fabio Gafforini alla conduzione di Fuoriclasse - Foto © www.giornaledibrescia.it
Brio e Fabio Gafforini alla conduzione di Fuoriclasse - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Fuoriclasse», il programma di Teletutto dedicato all’alternanza scuola lavoro, o meglio, al progetto «Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) - Class in action» del Giornale di Brescia è ripartito.

Sono passati quasi due anni da quando la pandemia ha bloccato anche le attività di Editoriale Bresciana con gli studenti: «Siamo tornati, anche se non tutti saranno in studio con noi, sarà un po’ come essere nuovamente insieme», hanno esordito, senza nascondere l’emozione, i conduttori Davide Briosi e Fabio Gafforini.

Protagonisti della prima puntata, con un focus sui Neet, ovvero i giovani che non sono né occupati né studiano, gli studenti dell’Istituto Don Bosco. Ospite a dialogare sul tema, e non solo, il direttore del Giornale di Brescia e di Teletutto, Nunzia Vallini: «Quanto preoccupa il fenomeno Neet? Preoccupa molto, ma abbiamo gli antidoti: il periodo della pandemia non ha aiutato certo, i ragazzi si sono sentiti esclusi, ma hanno però dimostrato la capacità di reagire, di saper fare e trovare nuove formule. Questa loro spinta va supportata con grande responsabilità da parte del mondo degli adulti, si devono gettare le fondamenta per il domani dei giovani che è l’oggi di tutti. Se l’Italia è all’ultimo posto in Europa sulle tematiche giovanili è perché non li ascoltiamo e non diamo loro la possibilità di esprimersi».

Il questionario «Giovani e pandemia», del febbraio dello scorso anno, è stata certamente un’interessante esperienza di ascolto, si era provato a capire cosa gli under 30 chiedessero al mondo degli adulti e quali proposte far loro arrivare. È stata Anna a chiedere al direttore un commento sul valore delle esperienze di alternanza scuola lavoro: «Sono importanti - ha risposto Vallini - però devono essere finalizzate soprattutto alla crescita dell’individuo, non solo offrire abilità che vi rendano appetibili per il mondo del lavoro. Le competenze acquisite sono già importanti oggi: quanto apprenderete sul data journalism vi sarà utile per il vostro futuro professionale».

Si è parlato anche di qualità della vita, un argomento che si innesta nella tradizione del GdB, che a fine febbraio pubblicherà gli esiti dell’ultima indagine per il periodo 2019-2020 che prende in considerazione tutti i 205 comuni bresciani.

Dopo essersi sottoposta alla «Scheda con Brio», che ne ha fatto il ritratto di un direttore che si ritiene istituzionale e social, che preferisce i libri ai podcast e tanto altro, Nunzia Vallini ha dato un ultimo consiglio agli studenti: «Tutti, indistintamente, dovranno dare una risposta ai giovani, ma voi per primi dovrete farvi sentire. Siete voi i protagonisti, nel vostro intimo ma anche nella società: questa può venirvi incontro, ma dovete avere dentro l’entusiasmo per dire "mi impegno fino in fondo per raggiungere ciò che voglio, e ce la farò". Alimentate i vostri sogni, pretendete di essere ascoltati».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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