Da Vinci 4.0: il «design thinking» è ok, ora tutto sull’hackathon
Per i team del Da Vinci 4.0 è giunto il tempo di verificare la validità dei loro prototipi. L’ultima fase del «design thinking», il metodo proposto da The FabLab per guidare i ragazzi nel corso dell’hackathon, è stata svelata nell’incontro virtuale di martedì pomeriggio.
Dopo aver individuato la tematica di riferimento («define») che, lo ricordiamo, è la sostenibilità ambientale, progettato una risposta alla problematica proposta («ideate»), e costruito materialmente il prototipo («make»), ora è giunto il momento del «test», cioè di verificare e validare l’idea e il prodotto rispetto all’utente finale, quindi di testarne l’efficacia e la funzionalità.
«Si tratta di una fase fondamentale del processo creativo - ha ribadito Matteo Ordanini, responsabile dei progetti di trasformazione digitale a The FabLab e ospite dell’ultimo incontro via Zoom dedicato alle Q&A -. Quando l’impresa ne ha compreso l’importanza, il mondo è diventato migliore».
E aggiunge: «Il concetto di test che intendiamo noi è diverso da quello scolastico - chiarisce Ordanini -. A scuola si verifica una conoscenza che esiste già e che deve essere appresa dallo studente, mentre quando parliamo di design thinking la risposta non è nota. E il test si fa proprio per verificare la bontà o meno di una soluzione». Validare significa fare informazione «ed ha valore anche se il test che si effettua dà esito negativo - - prosegue il divulgatore scientifico-, perché è una conoscenza in più che abbiamo sulla questione. Non vivetela come un "dentro o fuori", ma come una lezione appresa e, sulla base di questo, cercate alternative».
Come sempre, per «allenarsi nel modo giusto», Matteo Villa, learning specialist di The FabLab, illustra i materiali che sono stati caricati sul portale www.davinciquattropuntozero.it: si tratta di test card, che aiutano a strutturare le ipotesi da sperimentare. «In seguito è bene stilare una "to do list" - suggerisce Villa -, con gli elementi del progetto da migliorare, per poi effettuare nuovamente il test. Come già annunciato, non si tratta di un metodo lineare, ma di un continuo circolo».
L’incontro di martedì è stato per gli studenti l’ultima occasione di confronto diretto con il team di The FabLab (anche se è sempre reperibile e disponibile via mail). «Ci vedremo alla giornata delle premiazioni - annuncia Giulia De Martini, head of research -, quando sarete chiamati a presentare i vostri prototipi dal vivo, in una piccola fiera del "mostra e dimostra". La giuria passerà tra i tavoli e poi si riunirà per votare e decretare i vincitori».
In attesa di conoscere la data della finalissima, ricordiamo che il termine ultimo per caricare il progetto sul portale è lunedì 2 maggio alle 23.59.
E dal momento che ogni competizione che si rispetti ha sempre un riconoscimento, in palio per i primi tre classificati ci sono altrettanti premi, offerti dai partner dell’iniziativa: un kit, messo a disposizione da Campustore, con componenti elettronici, schede Arduino e parti pre-tagliate per assemblare esperimenti e progetti, insieme all’accesso a risorse online per studenti e insegnanti legati al mondo di Arduino Education. Per i secondi classificati invece sono previsti quindici tablet Mediacom SmartPad iYo 10 4G, offerti da Giustacchini Printing, e infine, per chi è giunto sul terzoo gradino del podio, ecco Fybra, il sensore smart dotato di intelligenza artificiale per misurare la qualità dell’aria nell’aula, fornito da The FabLab.
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