Da Vinci 4.0, al Meneghini di Edolo per avvicinarsi alla «fonte» dell’acqua
Così a nord il Da Vinci 4.0 non ci era mai arrivato. In Val Camonica, dove l’acqua è ancestralmente legata alla produzione di energia, il nostro progetto quest’anno è stato accolto con una sensibilità del tutto particolare da ben tre istituti scolastici, così come da Edison, che per la prima volta è partner dell’iniziativa.
Il tour nelle scuole di Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab, fa tappa all’istituto Meneghini di Edolo, per incontrare gli studenti della classe quarta. E del professionale a indirizzo elettrico: cinque ragazzi, riuniti sotto il nome di «Copper Team», che hanno le idee già ben chiare in merito alla sfida. (Qui è possibile vedere la puntata al Don Bosco di Brescia)
Aiutare gli altri
«Non sveliamo ancora nulla - afferma Filippo Frizza -, ma ci piacerebbe poter aiutare qualcuno ad avere un futuro migliore». «Quello che mi ha spinto a partecipare - afferma invece il suo compagno di classe Francesco Sabbadini - è provare a trovare una soluzione a un problema reale». Nicolò Marasciulo sottolinea invece come «i problemi legati all’acqua siano più che mai attuali , proveremo a fare del nostro meglio per trovare una soluzione».
Molto orgoglioso di partecipare al Da Vinci è anche il loro professore di Tecnologie elettriche ed elettroniche Nicola D’Ambrosio: «Appena siamo venuti a conoscenza di questo progetto siamo corsi ad iscriverci - assicura l’insegnante -. Già da tempo i ragazzi lavorano con Arduino, Breadebord e altre tecnologie, e sono abbastanza scaltri. Qualche idea ce l’hanno già: potrebbe essere vincente».
Per svelare le carte è però ancora troppo presto. Del resto, l’hackathon è una sfida che si gioca sulla lunga distanza. «È una maratona - ricorda Matteo Villa, learning specialist di The FabLab -, una corsa per la quale gli studenti dovranno da un lato allenarsi, e noi saremo qui per supportarli, e dall’altro lavorare in modo continuativo, perché per realizzare qualcosa è importante sperimentare e reiterare».Non solo: ai ragazzi è richiesto anche di essere degli hacker, ma non nel senso dispregiativo del termine. «L’hacker - specifica Villa -, è colui che mette mano alla tecnologia e riesce a riconfigurarla secondo i suoi scopi».
L’azienda
E lo scopo di Da Vinci 4.0 è più che nobile. Ci crede anche Edison, che con l’acqua (e con la Val Camonica) ha un legame indissolubile. «Qui in valle ci sono alcune nostre centrali idroelettriche molto importanti - ricorda Alberto Carone, business developer per Edison Next Government -, ma siamo molto legati alla provincia di Brescia in generale, perché con la divisione Next Government aiutiamo e sosteniamo più di cinquanta Amministrazioni pubbliche nel percorso di decarbonizzazione».
«Il Da Vinci - aggiunge Carone -, è un progetto che riguarda sia il nostro interesse sulle produzioni sostenibili, sia il consumo efficiente dell’energia. Fondamentale è il coinvolgimento degli studenti, che sono una risorsa di pensiero fresco e innovazione: crediamo nella loro formazione, nel contatto con la scuola e nel restituire al territorio quello che a sua volta ci dà».
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