Caro energia e materie prime, all’Alberghiero gli studenti minacciano lo sciopero
Fornelli spenti, polemica accesa. Accade sul Garda, dove nelle scorse ore gli studenti del «Caterina de’ Medici», istituto alberghiero con sede a Gardone Riviera e distaccamento a Desenzano, hanno annunciato uno sciopero contro il mancato avvio dei laboratori di cucina e sala. Lunedì mattina i ragazzi che frequentano l’Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera non entreranno in classe. Il motivo? Principalmente il mancato avvio delle esercitazioni pratiche, con fuochi e forni che sono rimasti spenti in questi giorni per la mancanza delle materie prime che servono a preparare le pietanze. Un disagio che, però, non dovrebbe protrarsi ancora a lungo. Ad offrire rassicurazioni in tal senso è la preside Marialuisa Orlandi, arrivata a inizio anno a sostituire la storica dirigente Tecla Gaio.
I problemi
«Il problema al momento - esordisce Orlandi - è limitato a pochi giorni. I laboratori dovevano infatti iniziare lunedì 3 ottobre, quando è entrato in vigore il tempo pieno, e presumibilmente già dalla settimana prossima le attività in cucina inizieranno regolarmente. In alternativa, in questi giorni, ai ragazzi sono state impartite lezioni teoriche nelle ore di laboratorio. Non si è trattato di un ripiego: la teoria fa parte del programma didattico e deve comunque essere svolta». Il caro-carrello. La dirigente non nega, però, che delle difficoltà esistano: «Quando abbiamo aperto le buste per l’aggiudicazione delle derrate alimentari, abbiamo riscontrato che i costi sono spaventosamente aumentati. E ciò riguarda le materie prime, ma non solo. In cucina bisogna fare i conti anche col caro energia, fra forni, fornelli ed elettrodomestici. Questo però non significa un taglio ai laboratori, piuttosto la necessità di capire come far quadrare le spese e contenere sprechi e costi».
Sollecitazioni
Le prime soluzioni sono state discusse già ieri nel corso di un Consiglio d’Istituto che ha esaminato nel dettaglio la questione. «Ma - ribadisce la preside - restiamo aperti ad ascoltare e valutare eventuali proposte che arriveranno dai ragazzi». Sempre nelle scorse ore è stato dato anche il via libera ai primi ordini di alimenti, «ma - ammonisce la dirigente - non potremo permetterci le stesse quantità. Ci saranno dei necessari adattamenti: i fondi destinati dal Ministero sono variati pochissimo rispetto all’anno scorso, mentre i costi delle materie prime sono triplicati». Non ha ricette magiche, la dirigente, ma sono due le sollecitazioni che avanza: una ai genitori e una al territorio. «Ribadiamo l’importanza del contributo volontario erogato dalle famiglie, che serve all’acquisto delle derrate alimentari che garantiscono servizi di ristorazione, bar e pasticceria di alto livello. Questo sussidio, anche se volontario, è indispensabile per l’attivazione dei laboratori tecnico-pratici». Il secondo appello è a quelle aziende e realtà che sempre più richiedono figure professionali come quelle - cuochi, camerieri, personale di sala - formate dalla scuola: «Aiutateci con sponsorizzazioni e contributi».
Altre scuole
Il tema del rincaro delle derrate alimentari da utilizzare nei laboratori di cucina non è un unicum sul Garda. Al Perlasca di Idro le attività pratiche sono partite, ma «il problema dell’aumento dei costi c’è - conferma la vicepreside Milva Rizzardi -. Dovremo prestare maggiore attenzione, ma non intendiamo rinunciare alla qualità delle materie prime. Sarebbe una sconfitta». Anche al «Dandolo» di Bargnano si fanno i conti: «Non c’è solo la questione delle materie prima, ma anche l’usura dei macchinari che devono venire riparati o rimpiazzati. Le esercitazioni sono garantite per le classi prime, seconde e terze; se non ci saranno abbastanza contributi saranno contingentate le attività per le ultime classi. In ogni caso l’attenzione al risparmio è altissima».
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Al «Mantegna» un nuovo software per ottimizzare i costi e la gestione
Anche all’Istituto di Istruzione Superiore «Andrea Mantegna» di Brescia il tema del contenimento dei costi si fa sentire. «Siamo preoccupati per la tenuta delle esercitazioni, che hanno costi sempre più alti» conferma il dirigente Giovanni Rosa. Per far fronte alle spese la scuola organizza cene e catering, ma questo potrebbe non bastare in futuro. Ecco allora che prossimamente arriverà un nuovo software per la gestione del magazzino e delle spese «per una gestione complessiva più efficace». Software che servirà anche a sollecitare lo strumento del contributo volontario che viene richiesto annualmente alle famiglie. «
Fondamentale - conferma Rosa - per finanziare le attività ed acquistare le derrate alimentari. I contributi che arrivano sono sempre meno: è una questione economica, ma anche culturale. Senza quelle quote, però, è difficile sviluppare la didattica laboratoriale. Il nuovo software ci consentirà di calcolare esattamente il food cost classe per classe, in modo da capire quale è il contributo effettivo che serve per finanziare le esercitazioni».
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