Il lupo ulula alla Luna? No, agli altri lupi
Lupi che ululano alla Luna, vipere che partoriscono sugli alberi, uccelli che piovono (morti) dal cielo. Sono leggende o hanno un fondo di verità? Come si pone la scienza di fronte a fenomeni in apparenza inspiegabili e misteriosi, ma che ancora molta gente crede reali? Cerchiamo di capirne un po' di più.
Narra un'antica leggenda indiana che i lupi ululano alla Luna in segno di ringraziamento per essersi fatta piena e luminosa ed aver così aiutato un loro compagno a ritrovare un cucciolo smarrito.
In Europa il lupo è stato considerato per molto tempo l'animale più pericoloso: tutti conosciamo Cappuccetto Rosso e la (brutta) fine che fa il lupo (cattivo).
La scienza viene in aiuto di questo splendido animale: l'etologia ci spiega infatti che i lupi ululano (ma anche i cani domestici lo fanno) per comunicare con i propri simili in particolar modo quando si avvicina la stagione invernale, per richiamare gli altri membri del branco e cacciare le grandi prede e, in situazioni di isolamento, per trasmettere la propria posizione.
Nella quotidianità è facile sentire un cane «rispondere» ad una sirena o a suonerie di cellulari: ciò succede non perché i cani non siano più romantici e preferiscano la tecnologia alla dolce Luna, ma perché le frequenze degli ululati è simile a quelle di emissione di certi segnali acustici.
Sembra però che boschi e foreste siano abitati anche da altri animali diventati, loro malgrado, protagonisti di false credenze. Per esempio il fantomatico maschio della vipera è stato spesso definito come un «mostro» corto e tozzo con corno sul muso (la vipera trentina ne è in effetti dotata) che si comporta in modo strano saltando, soffiando e alitando veleno sulle prede (un po' come il basilisco, questo sì che è leggendario!). Ma anche la compagna del «vipero» secondo le antiche credenze pare abbia strani poteri: avvelena l'acqua, partorisce sugli alberi ed è attratta dal latte. Gli erpetologi (studiosi di rettili e anfibi) ci dicono che tali credenze non hanno fondamenti scientifici. Innanzitutto le vipere (tranne il saettone) sono incapaci di arrampicarsi sugli alberi; la loro alimentazione poi prevede uova e piccole prede. La leggenda del latte forse nasce dall'errata interpretazione di una forma difensiva delle bisce d'acqua: si fingono morte immobilizzandosi, girano la testa indietro aprendo la bocca e facendo fuoriuscire dalla stessa una schiuma biancastra.
Morti per davvero erano invece gli uccelli (itteri alirosse) che hanno ricoperto il suolo della cittadina di Beebe, in Arkansas, all'inizio dell'anno. L'episodio ha fatto notizia perché l'episodio era accaduto anche l'anno precedente con le stesse modalità.
Subito sono scattate interpretazioni fantasiose, comprese quelle che imputavano la moria di uccelli a maledizioni astrali o, peggio, ai primi segnali della fine del mondo.
I biologi però hanno voluto vederci chiaro, partendo dalle autopsie degli animali e sono giunti alla conclusione che tutto quanto sia stato scatenato da uno spettacolo di fuochi pirotecnici.
Spaventati dai botti, i poveri volatili si sono alzati in volo andando a sbattere contro palazzi e altri ostacoli a causa della loro ridotta capacità di visione notturna. L'ipotesi attende conferma, ma resta la riprova che fenomeni apparentemente strani e ignoti, se affrontati con metodo critico e scientifico, hanno una spiegazione, talvolta a dir poco banale. Certo, si perde fascino e mistero, ma...
Chiara Belli
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