Oggi si festeggia sant'Antonio Abate

Si ricordano anche: san Marcello, vescovo; santa Roselina di Villeneuve, monaca; il beato Enrico da Comentina, patriarca di Costantinopoli
Sant'Antonio abate
Sant'Antonio abate
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Sant’Antonio Abate, considerato il caposcuola del  Monachesimo, nasce a Coma, in Egitto, verso il 250, da famiglia ricca. A vent’anni, la scelta della vita anacoretica, prima in un deserto, poi sulle rive del Mar Rosso. Poiché presto è in fama di santità, accorrono da lui pellegrini di tutto l'Oriente. Antonio esce dal suo isolamento solo per servire la comunità cristiana, come quando sostiene Atanasio, vescovo di Alessandria, impegnato nella lotta contro l’eresia ariana. È invocato contro le malattie della pelle e contro gli incendi. Muore il 17 gennaio del 356.

In pittura appare spesso attorniato da donne seducenti, rappresentanti le tentazioni, o vicino ad animali domestici, come il maiale, di cui è il protettore. L’elemento del fuoco gli è sovente accostato a causa della tradizione che lo vuole essersi recato all'Inferno (per strappare dalle fiamme le anime dei peccatori) e per le bruciature che avrebbe ricavato nei suoi scontri fisici con il Demonio. L’ergotismo canceroso, malattia che provoca brucianti lacerazioni epidermiche, è popolarmente detta «Fuoco di Sant’Antonio» proprio in ricordo delle ustioni che l’eremita avrebbe riportato in queste occasioni. Ancora oggi per celebrarne la festa si accendono falò.

Si ricordano anche: san Marcello, vescovo; santa Roselina di Villeneuve, monaca; il beato Enrico da Comentina, patriarca di Costantinopoli.

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