Pillole di coronavirus: scienza (e scienziati) in formato social
Il coronavirus ha creato molti problemi, ma ha scatenato anche energie, comprese quelle della scienza. L'urgenza di contrastare le fake news che trovano terreno fertile sui social ha trovato proprio nei social una risposta concepita ad hoc da scienziati e ricercatori.
La strategia messa in campo da un gruppo di questi ultimi è stata quella, in un caso, di attivare una pagina Facebook - Coronavirus - Dati e analisi scientifiche - in cui vengono raccolti studi e notizie tratte dalla letteratura scientifica che va man mano arricchendosi attorno al virus. Un progetto che non ha la presunzione di esaustività, ma piuttosto quella di offrire ad una platea fatta numerosissima - quasi 80mila i follower in poche settimane - spunti qualificati di approfondimento e divulgazione.
Gli ideatori e curatori - tutti giovani con formazione accademica che spazia dalla chimica all'astrofisica, dalla biologia cellulare alla genetica, fino alla fisica ma con competenze proprio in divulgazione scientifica - lo dicono chiaro e tondo presentando il progetto: «L'intento è quello di comunicare in modo quanto più chiaro e comprensibile a tutti l’evoluzione continua della situazione che stiamo vivendo».
C'è poi chi ha puntato sull'aspetto «viz», ossia sulle visualizzazioni in forma grafica anche di temi tanto complessi come il Covid-19, per farne pillole fruibili anche su Instagram. Un buon esempio viene da Yeda, profilo alimentato da una piccola comunità di giovani ricercatori che nella cosiddetta «bio» spiegano la natura della pagina in queste poche parole: «La scienza semplice da semplici scienziati».
Tra i post, si trovano spiegazioni in forma grafica e video su cosa sia il coronavirus, dettagli sulle prospettive vaccinali e su altre forme di terapia allo studio. Di certo l'emergenza in atto, conferma un aspetto: anche la scienza, sul campo della divulgazione (qualificata), non può esimersi dal farsi social. I casi degli scienziati «vip» delle reti, da Roberto Burioni a Ilaria Capua, mai come ora, fa scuola.
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