Covid, patto mondiale per vaccino: raccolti 7,4 miliardi di euro
Un pacchetto da 7,4 miliardi di euro - quasi 8 miliardi di dollari - tanto è la cifra iniziale raccolta da United against Covid-19, la maratona per la raccolta fondi lanciata dalla Commissione europea e dal G20, nell'ambito di una cooperazione globale, per lo sviluppo di vaccino, test, e terapie per affrontare la pandemia. Il risultato sperato dagli organizzatori è stato centrato e rappresenta sicuramente «una svolta» nella lotta contro il virus che nel mondo ha già ucciso oltre 230mila persone e ne ha infettate oltre tre milioni, come ha sottolineato la presidente dell'Esecutivo comunitario Ursula von der Leyen.
«Ma questo non è che lo sprint» di avvio, «serviranno più» risorse, ha messo in guardia la leader, che proprio al termine dell'evento ha ricevuto un messaggio da Madonna, in cui la cantante pop ha annunciato un contributo di un milione di dollari aggiuntivo. Per raggiungere l'obiettivo di un vaccino «che sia un bene globale, accessibile a tutti e per tutti», servirà probabilmente «il quintuplo» delle offerte, ha avvertito il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. La maratona di United against Covid, richiederà perciò ancora molti sforzi nelle settimane a venire: il Financial Times, ha fissato l'asticella dei costi mondiali per la riuscita in oltre 20 miliardi di dollari, mostrando quanto la strada sia ancora lunga.
A pesare e a preoccupare, per il momento, è anche l'assenza di grandi Paesi come Stati Uniti e Russia.
La Cina invece, che avrebbe dovuto partecipare all'iniziativa dei leader mondiali con un intervento del premier Li Keqiang - così era previsto nella scaletta degli speaker diffusa ufficialmente - ha fatto atto di presenza con l'ambasciatore presso l'Ue, Zhang Ming. Il diplomatico, dopo aver annunciato la sospensione del debito per «77 paesi in via di sviluppo» ha ammonito: «Per lottare contro il coronavirus servono fiducia e solidarietà» e «non il panico e le accuse che invece sono più pericolose del virus».
All'origine della mancata adesione di Washington è probabile ci sia anche l'incandescente scambio di accuse con Pechino. Il ministro degli Esteri americano, Mike Pompeo, nelle ultime ore è tornato all'attacco, indicando nell'Istituto di virologia di Wuhan l'origine della pandemia. Ma c'è anche chi, alla luce delle dichiarazioni di Donald Trump, su un vaccino per gli Usa entro il 2020, evoca scenari da guerra dei vaccini.
A ritagliarsi un ruolo di primo piano è stata l'Italia, prossima presidenza del G20 e tra i Paesi co-chair dell' iniziativa, con Francia, Germania, Norvegia, Regno Unito, Canada, Giappone e Arabia Saudita (attuale presidenza del G20). «Di fronte ad una minaccia globale senza precedenti la comunità internazionale ha un'unica, effettiva, opzione per sconfiggere il virus: la cooperazione», ha detto il premier Giuseppe Conte. Il presidente del consiglio ha annunciato un contributo di 10 milioni di euro alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi) per «accelerare la ricerca per un vaccino; 10 milioni di euro all'Oms, per sostenere i Paesi più vulnerabili nella risposta al Covid-19; mezzo milione di euro al Fondo globale per il meccanismo di risposta al Covid-19», oltre «all'impegno a dare un contributo di 120 milioni di euro nei prossimi 5 anni all'alleanza Gavi per l' immunizzazione globale dal Covid».
E proprio l'Unione europea e i suoi Paesi si sono distinti per generosità. La Commissione europea ha messo sul piatto un miliardo di euro dal bilancio Ue, e Francia e Germania, rispettivamente 500 e 525 milioni.
«Il mondo vincerà», speriamo. Convinta della lotta globale a Covid-19 è la Fondazione Gates che ha partecipato alla maratona con 100 milioni di dollari. Da Israele 60 milioni di dollari. Mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un videomessaggio ha riferito di aiuti a 57 Paesi lanciando un appello: «Il vaccino sia di tutta l'umanità».
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